Il patrimonio storico archeologico nel Parco dell'Appia Antica


VI Settimana per la Cultura:
appello al Parlamento, alla Regione Lazio e al Comune di Roma

La collaborazione ottenuta dai funzionari e dai custodi della Soprintendenza Archeologica di Roma ha favorito la riuscita delle iniziative programmate per la VI Settimana per la Cultura del 29 e 30 maggio 2004. Nella visita al Parco archeologico della via Latina è stato coinvolto l'Assessore all'ambiente della Provincia di Roma Filiberto Zaratti, che ha confermato l'impegno a valorizzare i 5 ettari di proprietą della Provincia di Roma adiacenti al Parco e a concordarne l'utilizzazione con la Soprintendenza Archeologica di Roma e con l'Assessorato alle politiche ambientali del Comune di Roma. Inoltre alla Villa dei Quintili è stato coinvolto il senatore Alessandro Battisti, che si è impegnato ad appoggiare, "anche prima delle scadenze della Legge Finanziaria", la richiesta di risorse economiche sufficienti a fare uscire dall'emergenza il patrimonio storico archeologico della via Appia e della via Latina.

L'unica perplessità è stata prodotta dal comportamento del concessionario per i servizi aggiuntivi:

  1. gli operatori della società concessionaria hanno ripetutamente telefonato alla nostra associazione per esigere il pagamento di un preteso diritto di prenotazione telefonica per la visita al Parco archeologico della via Latina ammontante a 60 EURO; l'ultima telefonata è stata addirittura giovedì 27 maggio, due giorni prima della visita;
  2. sabato 29 maggio pomeriggio, al termine della nostra visita guidata, cinque cittadini si sono lamentati con noi dell'assenza degli operatori del concessionario agli appuntamenti delle ore 16.00 e 17.30 indicati sul sito web del Ministero; in effetti, nel pomeriggio di sabato 29 maggio noi stessi non abbiamo notato altre visite guidate oltre alla nostra, ed è anche vero che il documento con l'elenco delle iniziative per la VI Settimana per la Cultura, pubblicato sul sito internet del Ministero per i Beni e le Attivitą Culturali, segnalava i due appuntamenti senza nessuna indicazione su eventuali obblighi di prenotazione;
  3. domenica 30 maggio, alla Villa dei Quintili, il bookshop risultava ancora, dopo tre anni e mezzo dall'inaugurazione, privo di cartoline della Villa dei Quintili stessa.
La perplessità è rafforzata dal confronto tra la sollecitudine mostrata dal concessionario nell'esigere un "diritto di prenotazione telefonica" (che non prevede royalty a favore del Ministero) con il ritardo nel pubblicare le cartoline della Villa dei Quintili.

I partecipanti alle iniziative hanno sottoscritto questo appello al Parlamento, alla Regione Lazio e al Comune di Roma:

Al Presidente della VII Commissione della Camera dei Deputati (Cultura, Scienza e Istruzione)
Al Presidente della VII Commissione del Senato della Repubblica (Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport)
Al Presidente della IV Commissione Consiliare Permanente (Urbanistica e Casa, Ambiente, Protezione Civile, Energia e Telecomunicazioni) della Regione Lazio
All'Assessore alle politiche culturali del Comune di Roma

Noi sottoscritti cittadini italiani approfittiamo dell'occasione rappresentata dalla VI Settimana della Cultura per comunicarvi che concordiamo con le riflessioni emerse nel corso del convegno pubblico del 7 novembre scorso, e pertanto:

  • condividiamo la richiesta che lo Stato si impegni in modo straordinario in favore del patrimonio storico archeologico dell'Appia Antica, per uscire dall'ormai cronico stato di emergenza (l'impegno si valuta nell'ordine dei 30 milioni di EURO in un triennio);
  • condividiamo la richiesta che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali si attivi per una nuova edizione del Piano del Parco regionale dell'Appia Antica, nel quale siano rappresentate anche le competenze in materia di tutela dei beni archeologici e monumentali;
  • condividiamo la richiesta che nella gestione dei beni monumentali pubblici il volontariato sia considerato una risorsa da utilizzare e non un fastidio da tenere lontano.

Aderiamo quindi alla richiesta del Comitato per il Parco della Caffarella di una audizione di fronte alla VII Commissione della Camera dei Deputati (Cultura, Scienza e Istruzione) e alla VII Commissione del Senato della Repubblica (Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport);
chiediamo inoltre che la stessa associazione di volontariato sia ascoltata dalla IV Commissione Consiliare Permanente (Urbanistica e Casa, Ambiente, Protezione Civile, Energia e Telecomunicazioni) della Regione Lazio, e sia ricevuta dall'Assessore alle politiche culturali del Comune di Roma.
Una risposta positiva a queste richieste sarà per noi un fattore importante per giudicare l'operato dei nostri rappresentanti al Comune, alla Regione e in Parlamento. seguono 72 firme


Incontro pubblico sul patrimonio culturale nel Parco dell'Appia Antica
(a 15 anni dall'istituzione dell'area protetta regionale)

La riflessione successiva allo scambio epistolare con i tre funzionari della Soprintendenza Archeologica di Roma, poi le polemiche innescate dalla presentazione, ai primi di luglio, degli atti del convegno sul patrimonio storico archeologico della via Appia svoltosi a Napoli nel 2002, poi ancora il lancio da parte dell'associazione Scopri Roma di una legge nazionale per la via Appia, tutto questo ha indotto il Comitato per il Parco della Caffarella a lanciare una proposta: un incontro pubblico con i rappresentanti del Parlamento, del Governo e degli Uffici della Soprintendenza avente per tema i beni storico archeologici nel Parco regionale dell'Appia Antica, in occasione dei 15 anni dall'istituzione del Parco.

Nel seguito sono riportati:

  1. il documento che ha accompagnato la riflessione durante il convegno del 7 novembre 2003;
  2. la sintesi degli interventi dei partecipanti;
  3. testi per approfondire la vicenda che ha portato alla convocazione del convegno del 7 novembre 2003;

Uscire dall'emergenza; creare un Parco unitario per gli aspetti culturali, naturalistici, urbanistici e gestionali

I partecipanti al convegno condividono che il patrimonio storico archeologico e monumentale del Parco dell'Appia Antica abbia caratteristiche tali da meritare la massima tutela, la massima indagine scientifica e la massima valorizzazione possibile.
La scarsità di risorse a disposizione delle Soprintendenze, insieme alla sovrapposizione delle competenze nella tutela e nella gestione del territorio, sono cause della costante situazione di emergenza in cui vive tale patrimonio.
Due sono quindi le proposta che i partecipanti vorrebbero lanciare ai rappresentanti del Parlamento, del Governo e delle altre Amministrazioni Pubbliche.
  1. Uscire dall'emergenza per mezzo di congrue risorse finanziarie.

    Nonostante i lavori condotti e attualmente in corso, l'Appia Antica sopravvive in uno stato di emergenza continua:
    • migliaia di domande di concessioni in sanatoria;
    • abusi edilizi anche in luoghi delicatissimi come al sepolcro di Sant'Urbano, ai sepolcri dei Calventii e dei Cercenii, sotto le arcate degli Acquedotti, ai margini della via Appia Antica o addirittura sul tracciato della via Latina;
    • i progetti irrinunciabili dell'apertura della villa dei Sette Bassi, dell'acquisto e della sistemazione del casale di S. Maria Nova (con allestimento di una nuova area museale), dell'estensione e della conseguente indagine al Parco archeologico della via Latina;
    • il completamento delle acquisizioni di aree di rilevanza storico-archeologica da parte del Comune di Roma (Caffarella, Tor Fiscale);
    • le esigenze per la stessa manutenzione ordinaria ecc. ecc.;

    tutto ciò fa ritenere che l'uscita dall'emergenza richieda risorse finanziarie non inferiori ai 30 milioni di EURO, da suddividere più o meno equamente tra i beni archeologici e monumentali statali della via Appia, quelli della via Latina, e quelli che sono gestiti (o lo saranno a breve) dal Comune di Roma.
    Per questo chiediamo ai Parlamentari di impegnarsi affinché un finanziamento dell'ordine di grandezza dei 30 milioni di EURO sia destinato in un triennio a questo patrimonio, sia come apposito articolo nella Legge Finanziaria o nei suoi collegati, oppure attraverso rifinanziamento specifico della Legge per Roma capitale, oppure come estensione del Piano nazionale per l'Archeologia o in qualsiasi altro modo.
    Tuttavia anche la moltiplicazione delle risorse finanziarie disponibili non potrebbe risolvere l'emergenza se non verrà affrontata la seconda questione:

  2. La disciplina urbanistica e gestionale del Parco.

    La seconda questione nasce dall'aver constatato come il Piano del Parco regionale dell'Appia Antica ha un ruolo prevalente su qualsiasi altra disciplina territoriale e urbanistica (incluso il P.R.G.), tuttavia non avendo l'Ente Parco le competenze sui beni culturali e sul demanio militare, il Piano adottato dall'Ente Parco è carente (e non potrebbe essere altrimenti) sulla disciplina di entrambi questi aspetti, per non parlare del fatto che non potendo disciplinare le infrastrutture al di fuori dell'area protetta, anche i servizi per le aree marginali come la stessa Villa dei Quintili sono trascurati.
    Allora l'appello dei partecipanti è di riunirsi attorno a un tavolo il Comune di Roma, l'Ente Parco, la Regione Lazio e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e redigere un nuovo strumento, che faccia proprie le competenze del Piano del Parco ma che sia coordinato con la disciplina urbanistica dei comuni limitrofi e sia condiviso anche dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali; il nuovo piano potrebbe essere approvato, entro un triennio, con lo strumento dell'Accordo di Programma, seguendo lo stesso percorso del Piano di Utilizzazione della Caffarella approvato con Accordo di Programma nel 1996.
    Tuttavia sia le adeguate risorse finanziarie sia una coerente disciplina urbanistica potranno sviluppare la massima efficacia solo quando gli obiettivi faranno parte della consapevolezza dei cittadini, a partire da quelli romani che di questo patrimonio sono i primi naturali fruitori:

  3. L'associazionismo locale sostiene l'impegno delle Amministrazioni

    Per raggiungere l'obiettivo della massima tutela e della massima valorizzazione dell'area anche le forze del volontariato si mettono a disposizione, e proposte mirate alla migliore funzionalità dei servizi presenti nel Parco saranno concordate nei prossimi giorni con le varie Amministrazioni.

Roma, 7 novembre 2003


Interventi

prof. Adriano La Regina (Soprintendente Archeologico di Roma)

Benché il titolo del convegno sia un invito ad uscire dall'emergenza, questo non è il momento giusto per un simile invito; constatiamo infatti che quando l'Italia era "povera" (uscita dalla guerra) si riuscivano a raggiungere grandi risultati nella tutela del nostro patrimonio, e invece ora che l'Italia è ricca, tutta la spesa pubblica riceve tagli progressivi nelle risorse, e il primo settore che subisce la riduzione è proprio quello dei beni culturali. Nonostante questa grave condizione, l'insoddisfazione non ci impedisce di andare avanti.
Oggi noi parliamo del Parco dell'Appia Antica, ma a parte la creazione dell'Ente Parco non esiste nient'altro che definisca questo Parco; l'ambito territoriale infatti coincide con quello su cui il Comune di Roma aveva previsto sin dal 1965 una destinazione pubblica, ma che ancora oggi appartiene quasi del tutto ai privati. La Regione Lazio, con la legge istitutiva del Parco regionale dell'Appia Antica, non ha istituito un vero Parco, ma ha fatto nascere un Ente Parco; quella legge (del 1988), su cui il giudizio è senz'altro negativo, è stata addirittura peggiorata (nel 1997) escludendo il Ministero per i Beni e le Attività Culturali dagli organi che gestiscono il Parco. Il giudizio sulla legge potrebbe anche essere rivisto se fossero integrate le competenze dell'Ente gestore, ma allo stato attuale il giudizio è negativo e la legge non ha portato in questi anni nulla di buono.
Dopo 40 anni dalla destinazione a verde pubblico del territorio dell'Appia Antica, la Repubblica Italiana si sarebbe pure potuta permettere l'acquisizione delle aree; invece quello che è stato creato è un simulacro: oggi abbiamo un "alias", come si dice in gergo informatico, infatti non esiste il vero parco, ma piuttosto l'Ente Parco, che non serve a nulla. Se il Parco dell'Appia Antica vuole funzionare, allora deve essere pubblico. Oggi il Parco, così come si è configurato, è ridotto, e tende a diventarlo ancora di più, ad un "Parco delle residenze private extralusso" abbellito da un po' di verde pubblico, dai grandi monumenti statali e comunali, e da altri monumenti, privati e chiusi, ai quali è interdetto l'accesso.
Il quadro non induce affatto all'ottimismo.

prof. Domenico Volpini (Vicepresidente della VII Commissione della Camera dei Deputati)

Ringrazio il Comitato che vede in me un interlocutore istituzionale, essendo il Vicepresidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, tuttavia il mio intervento non può che essere quello del Deputato del Collegio nel quale ricade una parte del territorio dell'Appia.
Sono molto dispiaciuto che l'intervento del Soprintendente sia caratterizzato da un tale pessimismo. Fatto sta che il quadro attuale appare ancora più pessimistico. Non è una questione solo di risorse: le risorse sono conseguenti ad una mentalità, che ci si mostra ad esempio nel Documento di Programmazione Economica e Finanziaria per gli anni 2004-2007, laddove, andando a cercare la parola "cultura", troviamo l'aggettivo culturale solo in una frase, dove segue "innovazione", "risparmio energetico", "recupero per fini turistici" e finalmente eccolo: "e culturali"; questo illustra bene il livello di interesse dell'attuale Governo per questo settore.
Io mi impegnerò con tutte le mie forze, tuttavia per tutto il settore "Scuola, Ricerca, Università, Cultura" ci saranno meno risorse, i tagli saranno già a monte (a livello di ministeri), e quindi figuriamoci a valle: possiamo puntare alla destinazione all'Appia Antica di qualcosa come uno o due milioni di EURO, non certo i 20-30 milioni che chiedete con questo convegno.
Per completare il quadro, quest'anno effettivamente il bilancio del ministero Moratti viene aumentato (seppure meno dell'inflazione); l'anno prossimo e quello successivo è stata invece gia' programmata la riduzione dei finanziamenti!
Io mi auguro che il Ministro per i Beni e le Attivit&sgrave; Culturali per lo meno tenga rapporti periodici con il suo Ministero: in Commissione il Ministro si è visto solo in occasione dell'inaugurazione della legislatura, e poi non si è più presentato.
Con un Governo che programma addirittura la vendita del suolo demaniale, i 30 milioni di EURO mi sembrano proprio una fantasia.

prof. Felice Vertullo (docente di marketing dei benui culturali all'Università di Perugia e consulente del Ministro per i Beni e le Attività Culturali)

Intervengo a questo convegno su incarico del sottosegretario Nicola Bono che era impossibilitato a partecipare.
Sono sorpreso dall'enfasi con cui si parla di responsabilità dell'attuale Governo per i tagli alle risorse per i Beni Culturali, visto che anche la precedente legislatura non aveva certo mostrato un atteggiamento diverso!
L'obiettivo dichiarato dell'attuale Governo è la riduzione dell'onere che i cittadini sopportano per sostenere i costi della Pubblica Amministrazione; naturalmente non è vero che il Governo vuole vendere i beni storico archeologici dello Stato; piuttosto voglio sollecitare tutti i partecipanti a considerare un errore la separazione delle questioni della tutela e della conservazione dalle questioni della valorizzazione e della gestione: il patrimonio culturale è una risorsa da valorizzare e gestire, e può creare risorse utili a coprire i costi di gestione e tutela dei beni.
Ricordo due cose: la prima è che dal marketing e dal merchandising i musei stranieri ottengono, senza venire meno alle esigenze della conservazione, risorse enormemente superiori a quelle che ottengono i musei italiani; la seconda è che l'UNESCO ha reso obbligatori (dal 2004) i piani di gestione per tutti i siti iscritti nella World Heritage List.
L'abitudine da parte degli enti che gestiscono il nostro patrimonio culturale di stare ad aspettare che i finanziamenti arrivino automaticamente dallo Stato non può più continuare; al contrario, lo sviluppo del turismo culturale offre una strategia alternativa per ottenere risorse da investire nella tutela e nella valorizzazione dei beni culturali, e io mi aspetto, non solo dagli Uffici preposti ma anche dal volontariato, idee per un piano di gestione per l'intero territorio dell'Appia Antica: su questo avrete il completo appoggio del sottosegretario.

Athos De Luca (Presidente Associazione ScopriRoma)

L'Appia Antica è un territorio straordinario sul quale lo Stato investe risorse insufficienti, e di cui non riconosce le grandi potenzialità di sviluppo. La via Appia non interessa solo il Comune di Roma o il Parco regionale, ma coinvolge quattro Regioni, le quali spesso accolgono beni storico archeologici inestimabili quanto poco conosciuti e valorizzati. L'associazione ScopriRoma ha per questo motivo lanciato un appello alla creazione di un parco nazionale che vada da Roma a Brindisi, e abbiamo redatto un disegno di legge. Il proposito di questa iniziativa è promuovere la tutela, ma anche la valorizzazione turistica di questo territorio; ovviamente ponendo dei paletti, perché non possiamo ammettere che per ridurre gli oneri che i cittadini sopportano per sostenere i costi della Pubblica Amministrazione poi si arrivi alla vendita dei beni archeologici.

Teresa Andreoli (Assessore all'Urbanistica del IX Municipio)

La valorizzazione dei beni archeologici all'interno del Parco regionale dell'Appia Antica è uno degli obiettivi prioritari del IX Municipio; ricordo che il IX Municipio ha acquisito al patrimonio pubblico una parte importante degli Acquedotti, e che entro pochi mesi l'XI Dipartimento del Comune di Roma completerà l'esproprio dei terreni necessari a collegare, con un sentiero pedonale e ciclabile, Porta Furba con Tor Fiscale e il Parco degli Acquedotti a via Lemonia.
Per rispondere ai cittadini che segnalano il degrado del Parco della Caffarella, informo tutti che si è riunito già due volte il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza, e presto potremo organizzare interventi concreti. Anche per la questione delle aree per i cani, l'Ente Parco ha definitivamente risolto la questione della scelta e delle modalità di recinzione delle aree per i cani, e in tempi brevi anche questo problema potrà essere risolto.

sen. Alessandro Battisti

E' ormai imminente la presentazione del disegno di legge che vuole istituire il parco nazionale della via Appia nelle quattro Regioni attraversate dalla via Appia, sviluppando il turismo culturale del territorio coinvolto. Il testo viene sottoscritto in questi giorni da parlamentari di tutte le forze politiche. Tuttavia non possiamo nascondere che l'attuale Governo ha delle responsabilità sulla carenza di risorse a disposizione delle Soprintendenze.

scheda di approfondimento

I problemi della fruibilità del patrimonio storico archeologico del Parco regionale dell'Appia Antica sono stati sollevati all'inizio del 2003 in una petizione rivolta al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, alla quale è seguita la risposta da parte dei funzionari della Soprintendenza Archeologica di Roma ad una richiesta di informazioni inviata dal Comitato per il Parco della Caffarella nel lontano 2001 (vedi la seconda parte di questo documento).

Questo scambio epistolare è stato seguito dalla polemica innescata dal Soprintendente Archeologico di Roma prof. Adriano La Regina, che durante la tavola rotonda di martedì 8 luglio 2003, nella quale si presentavano gli atti dell'incontro svoltosi nel giugno 2002 presso la II Università di Napoli (raccolti del volume «La via Appia»), indicava l'esistenza dell'Ente Parco regionale dell'Appia Antica come primo motivo del proprio pessimismo, addirittura davanti alla mancanza di fondi per i restauri dei monumenti.

Domenica 13 luglio rispondeva sul Corriere della Sera Mario Leigheb (Consigliere Direttivo uscente dell'Ente Parco), che rimarcava come la Soprintendenza Archeologica di Roma, per la piccola area archeologica delle Tombe Latine, avesse ricevuto nel 1997 1,4 milioni di EURO, poi ne avesse rifiutati nel 1998 altri 900.000 EURO, con il risultato che nel 2000, alla conclusione del cantiere, i sepolcri più importanti erano rimasti chiusi, e addirittura dal giugno 2002 l'intera area del Parco risultava chiusa "per manutenzione".

Parallelamente, Athos De Luca, promotore dell'associazione Scopri Roma, lanciava la proposta di una legge nazionale per la tutela della via Appia; la proposta trovava immediatamente la disponibilità del sen. Alessandro Battisti.

Nel frattempo sono cominciate ad arrivare anche le adesioni all'incontro pubblico proposto dal Comitato: ha assicurato per primo la partecipazione il prof. Domenico Volpini, che oltre a essere il Vicepresidente della VII Commissione della Camera dei Deputati (Cultura, Scienza e Istruzione) è anche stato eletto in uno dei collegi che comprendono il Parco. Hanno confermato la propria partecipazione anche il sen. Massimo Brutti, la sen. Loredana De Petris e il sen. Alessandro Battisti. Partecipa anche il prof. Adriano La Regina (Soprintendente Archeologico di Roma) insieme ai funzionari della Soprintendenza stessa. Interviene Athos De Luca, promotore dell'associazione Scopri Roma.

La nostra riflessione sulle problematiche della fruizione del Parco dell'Appia Antica ha trovato d'accordo in linea di principio il Sottosegretario per i Beni e le Attività Culturali on. Nicola Bono, e in sua rappresentanza sarà presente il prof. Felice Vertullo, professore di Marketing dei beni clturali all'Università di Perugia.

Il dott. Alessandro Bedini, Dirigente della Direzione Generale per i Beni Archeologici, Servizio III, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha assicurato la disponibilità a partecipare, incaricando la Soprintendenza Archeologica di Roma di curare gli aspetti organizzativi. Il dott. Bedini propone che nell'incontro siano illustrate le iniziative che il Ministero sta portando avanti nelle aree di interesse archeologico all'interno del Parco, e si aspetta dall'incontro proposte mirate alla migliore funzionalità dei servizi offerti; in conclusione, segnala che il Parco archeologico della via Latina è stato parzialmente riaperto il 3 luglio scorso.

Gli altri invitati sono: il Presidente della VII Commissione della Camera dei Deputati (Cultura, Scienza e Istruzione) on. Ferdinando Adornato, il Presidente della VII Commissione del Senato della Repubblica (Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport) on. Franco Asciutti, l'on. Enzo Ceremigna, l'on. Francesco Rutelli.

L'incontro si svolgerà venerdì 7 novembre ore 17.00 presso la sala del Consiglio del IX Municipio in via T. Fortifiocca 71.


Sorpresa e sconcerto perché il proprio lavoro non è apprezzato: la Soprintendenza Archeologica risponde a tre quesiti del Comitato inviati 632 giorni prima

La petizione dei 119 cittadini inviata il 31 marzo 2003 al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, pur rimanendo a tutt'oggi senza risposta, ha indotto i funzionari della Soprintendenza Archeologica di Roma responsabili per il IX, il X e l'XI Municipio a scrivere al Comitato per il Parco della Caffarella in risposta ad una lettera inviata nel lontano 2001. In questa risposta la Soprintendenza, oltre a motivare con l'assenza di finanziamenti e con i lunghi tempi richiesti dai restauri le difficoltà (definite "presunte") che i cittadini incontrano nel fruire il patrimonio monumentale della via Appia, esprime sorpresa e sconcerto perché i cittadini, che con le loro tasse hanno finanziato il Piano degli Investimenti del Giubileo del 2000, non apprezzano il lavoro svolto.

Evidentemente per l'impellenza di installare una biglietteria la Soprintendenza ha sottovalutato nei cittadini sia l'esigenza di fruire il proprio patrimonio archeologico, sia la capacità di riconoscere l'errore "filologico" di separare la Villa dei Quintili dalla via Appia Antica.

La nostra associazione provvederà nei prossimi giorni a ringraziare i funzionari della risposta, chiarendo che sebbene "l'attenzione di studiosi e visitatori di tutto il mondo" citata nella risposta appare piuttosto deludente (sono meno di 25.000 i visitatori registrati ogni anno alla Villa dei Quintili), al contrario i cittadini dei quartieri limitrofi accorrono entusiasti a centinaia ogni volta che noi organizziamo una visita guidata gratuita, e apprezzano moltissimo l'impegno profuso nei restauri. Inoltre approfitteremo senz'altro della notizia della possibilità "di entrare, e uscire, nei giorni di ingresso gratuito" già il 28 settembre prossimo, quando si svolgerà l'edizione 2003 delle Giornate Europee del Patrimonio.


Che ne è dei nostri monumenti?
S. Urbano, Vaccareccia, Tombe Latine, Tor Fiscale, ecc.: quale destino, quale fruizione

incontro pubblico di sabato 7 aprile 2001
ore 10.00-12.00 presso la sala consiliare della IX Circoscrizione


Per tornare alla home page:
Home delle Pagine di Mario Leigheb: Notizie sul Municipio Roma IX, Caffarella, Appia Antica e Tang. Est