Didattica nell'Appia Antica


I programmi ministeriali e l'ambiente proposto

Quasi ogni aspetto dei programmi scolastici può essere esplorato attraverso la risorsa dell'ambiente storico e naturale della IX Circoscrizione, della via Latina e del Parco della Caffarella.

Nel seguito ci sono quantità di idee stimolanti per aiutarti, altre possono essere ricavate dalle nostre pubblicazioni didattiche.

Storia

I programmi ministeriali raccomandano la visita dei luoghi di interesse storico, siano essi monumenti vicini alla scuola o grandi complessi archeologici. Inoltre le ultime elaborazioni dei programmi di Storia suggeriscono di dedicare una parte del lavoro scolastico allo studio della storia locale.

I concetti di cambiamento e di continuità sono compresi più facilmente se i ragazzi hanno di fronte degli esempi fisici.

Per esempio, essi possono esaminare riparazioni e alterazioni degli edifici o l'uso di un luogo che cambia nelle varie epoche. Questo può portarli a considerare le ragioni di questi cambiamenti, magari ricercando da soli ulteriori informazioni, o analizzando le cause e le conseguenze di avvenimenti storici nella cultura e nella vita del proprio territorio.

Il lavoro sul campo comporterà l'analisi di ciò che appare del passato. I ragazzi potranno tracciare le proprie conclusioni dalle chiavi che trovano e, inoltre, considerare limiti e vantaggi dei resti sopravvissuti come fonti di evidenza storica.

Incoraggia la tua classe a vedere se la presentazione moderna o le tecniche di conservazione interferiscono con la loro personale interpretazione del luogo. L'illuminazione moderna o il riscaldamento danno forse un messaggio fuorviante? Le barriere o le uscite di sicurezza, il mobilio che viene sistemato per facilitare l'itinerario dei visitatori danno una immagine sbagliata?

Altri tipi di fonti storiche sono carte, disegni, documenti scritti risalenti ad epoche passate; queste testimonianze danno l'occasione per approfondire il concetto di documento, chiarendo che qualsiasi cosa può essere vista come documento (un documento diventa tale solo in relazione alle domande che lo storico si pone) e specificando l'uso che se ne può fare.

I documenti

Sarà interessante distinguere tra documenti intenzionali e non intenzionali. I documenti intenzionali sono quelli prodotti per trasmettere un particolare giudizio di carattere storico o politico su un personaggio o un avvenimento; a questa classe appartengono le iscrizioni triopee, il racconto che Filostrato ci ha lasciato sulla vita e le opere di Erode Attico, la cronaca delle guerre gotiche di Procopio. Mettendo in evidenza le esagerazioni o il coinvolgimento emotivo dell'autore, potremo far capire come tali fonti storiche abbiano avuto lo scopo di trasmettere un certo contenuto da un particolare punto di vista.

Documenti non intenzionali sono naturalmente frammenti scritti (come l'iscrizione sul sarcofago nel sepolcro dei Pancrazi oppure la descrizione di Giovenale del Ninfeo di Egeria), ma anche strumenti di lavoro, armi, ossa di animali, vasellame, oggetti frantumati e gettati via già nell'antichità; gli storici oggi danno grande importanza proprio a questa seconda categoria di fonti storiche.

I ragazzi possono confrontare queste fonti supplementari con ciò che essi hanno visto durante il sopralluogo, verificando così l'affidabilità delle fonti e l'accuratezza delle proprie deduzioni. Fatto questo, sarà interessante ripetere tali confronti con le cronache di certi giornali o trasmissioni televisive (come documenti intenzionali), oppure con le montagne di rifiuti urbani lungo la via Latina (come documenti non intenzionali), per vedere poi le reazioni dei ragazzi in seguito a tali indagini.

Un'ulteriore indagine potrà essere svolta su documenti quali i disegni, schizzi o quadri dei paesaggi e dei monumenti della Caffarella, che sono stati lasciati da numerosi artisti. Questi artisti hanno spesso tentato di ricostruire i loro soggetti così come essi pensavano che apparissero nei loro giorni migliori. E' allora un'occasione per osservare da vicino, e vedere quanto è stato basato su ciò che rimane effettivamente, e quanto è licenza artistica (e perciò una interpretazione che resta aperta a domande). Addirittura brani estratti dalle guide turistiche possono essere usati per aiutare a costruire un quadro completo.

I ragazzi cercheranno di trarre quante più informazioni possibili dai documenti esaminati, sforzando di collegare il tutto in relazioni che portino ad ipotesi plausibili; chiedendo sempre la motivazione di ciascuna ipotesi sollevata, indurremo i ragazzi a distinguere autonomamente i tentativi validi di interpretazione dalle illazioni avventate.

Questo lavoro significa applicare una corretta metodologia di indagine storica, anche se estremamente semplificata: anziché assorbire acriticamente le nozioni vere e indiscutibili del manuale, i ragazzi comprenderanno che il ricercatore basa le sue induzioni su dati parziali, e che le ipotesi formulate sono sempre rivedibili alla luce delle nuove scoperte e dei nuovi dati.

I cambiamenti nell'ambiente storico

La sopravvivenza di un particolare aspetto del paesaggio dipende da un gran numero di fattori, inclusi il tipo di materiale usato per le costruzioni e la velocità dei progressi nell'ambiente agricolo, industriale e urbano.

In Caffarella alcune strutture del passato sono ancora in uso, benché non necessariamente per il loro scopo originario. Costruzioni recenti spesso inglobano corpi di strutture più vecchie, in un gioco di incastri che va dal secolo scorso fino all'età romana. Molte costruzioni che oggi lasciano poche tracce in superficie sono state distrutte solo recentemente, per l'impatto sul territorio di un'agricoltura più intensiva e soprattutto dell'espansione urbana.

Molti edifici e strutture infine sono invece scomparse del tutto, e le uniche tracce che troveremo saranno sottoterra, o attraverso lo studio di vecchie carte, foto aeree o altri documenti.

La conservazione dell'ambiente storico

La conservazione dell'ambiente storico fa sorgere delle questioni complesse. Nel caso degli edifici storici le opzioni includono il congelamento dell'edificio nello stato in cui è stato trovato (come avviene per il Ninfeo di Egeria), il riutilizzo o riadattamento per nuove funzioni (casale accanto al sepolcro di Annia Regilla, S. Urbano), il restauro nel suo stato originale usando tecniche tradizionali o moderne (sepolcro Barberini nel Parco archeologico della via Latina), o la ricostruzione in modo sostanziale (Torre dell'Angelo su via Latina).

Per conservazione si può persino intendere la registrazione dettagliata di un edificio prima che sia sepolto (scavi di l.go Nicomede Bianchi) o demolito (sepolcri nel tratto urbano di via Latina), oppure la collocazione di una targa nel sito dell'edificio demolito (Acquedotto Antoniniano alla circonvallazione Appia).

Tutti questi processi possono essere appropriati in determinate circostanze, ed è questo il motivo di tante discussioni sui casi specifici (vedi il recente caso dell'Auditorium), magari quando dovrebbe ricevere enfasi una politica dei Beni Culturali a lungo termine.

Cosa sono i monumenti vincolati?

I monumenti antichi considerati di rilevanza nazionale possono essere "vincolati" per mezzo di un decreto ministeriale; dopodiché essi saranno sottoposti alla speciale protezione determinata dalla legge n. 1089 del 1939.

Tra i monumenti vincolati in Italia ci sono i reperti preistorici, costruzioni romane, città o edifici in rovina, chiese, sculture, opere d'arte ecc. I legislatori del 1939 erano però dei furbacchioni, difatti il vincolo non comporta la protezione assoluta del bene, ma semplicemente che qualsiasi modifica deve essere preventivamente approvata dagli organi competenti, che oggi sono:

Ognuno provi a immaginare quale protezione avrebbe un monumento come S. Urbano: come tempio romano è sotto la Soprintendenza Archeologica, come chiesa medievale è sotto la Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici, e infine per gli affreschi è di competenza della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici. E invece fino al 1 giugno 1993 S. Urbano non era neanche vincolato (o per lo meno -affermazione giudicata dalla Soprintendenza Archeologica di Roma denigratoria di un organo periferico dello Stato e quindi cancellata; per qualsiasi informazione rivolgersi alla stessa Soprintendenza, tel. 06.4880530-)!

In realtà la legge del '39 è così superata, che mentre i monumenti ancora da vincolare sono tanti, -affermazione giudicata dalla Soprintendenza Archeologica di Roma denigratoria di un organo periferico dello Stato e quindi cancellata; per qualsiasi informazione rivolgersi alla stessa Soprintendenza, tel. 06.4880530-: basti vedere come sono ridotti il tempio del Dio Redicolo, la villa romana sotto via de Bildt e il Colombario dei liberti di Augusto; l'aspetto decente del Colombario Costantiniano e del ninfeo di Egeria è dovuto non -affermazione giudicata dalla Soprintendenza Archeologica di Roma denigratoria di un organo periferico dello Stato e quindi cancellata; per qualsiasi informazione rivolgersi alla stessa Soprintendenza, tel. 06.4880530-, ma all'azione di volontariato del Comitato per il Parco della Caffarella!

Arte

Per i ragazzi, i luoghi sono posti sicuri e stimolanti per tracciare schizzi, o prendere fotografie per lavori di fotomontaggio.

La cosa più facile è usare materiali secchi come gesso, carboncino, matita o pennarello, ma l'effetto può essere variato usando colori e differenti qualità di carta.

I più giovani possono usare una lente d'ingrandimento o un cannocchiale per focalizzare il loro soggetto, o possono sperimentare semplici prospettive disegnando una immagine drammatica da angoli o distanze differenti

I bambini delle elementari possono concentrarsi sulle forme disegnando, in profilo se lo preferiscono, parti differenti del luogo, che possono essere messe insieme a scuola a formare un diorama. Possono trovare esempi di sequenze ripetute o simmetrie in schemi di lavori in pietra o da scavi, e discutere i colori che vedono in termini di toni, colori caldi, freddi, complementari.

Si potrà chiedere agli alunni di disegnare o fotografare un immagine che essi sentono riflettere meglio l'atmosfera del posto osservato.

Essi possono infine rifinire il tutto in un cartellone, usando anche tecniche di stampa o altri mezzi.

Italiano

Molti ragazzi studiano malvolentieri; per sollecitarli a non sottovalutare il lavoro che viene fatto a scuola, chiedi di confrontare gli edifici e le chiese antiche, sempre ricche di immagini (S. Urbano è perfetto per questo scopo), con gli edifici e le chiese moderne, povere di pitture e di affreschi. Qual è il motivo di tale differenza? Dovremo a questo punto evocare l'immagine del sacerdote medievale, che insegnava il catechismo aiutandosi non con testi scritti, ma con le immagini dipinte sui muri della chiesa ("Pictura est quaedam litteratura illitterato" diceva Strabone).

Confrontando la loro vita con quella dei loro antenati, quasi certamente analfabeti, i ragazzi diverranno consapevoli della straordinaria fortuna di poter studiare in una scuola.

La Caffarella può essere per i ragazzi un ambiente nuovo e poco familiare nel quale è importante il bisogno di ascoltare e seguire istruzioni, e nel quale ci sono molte opportunità di estendere il proprio vocabolario. E' inoltre una buona occasione per lavori di gruppo che promuovono un alto livello di interazione verbale e sintesi di idee.

Il paesaggio potrà dare utili stimoli per la scrittura, e una buona strategia è chiedere ai ragazzi di limitarsi a raccogliere solo appunti sul posto, lasciando la rifinitura ad un momento successivo. L'uso del registratore per raccogliere informazioni può aiutare i ragazzi ad esercitarsi a sintetizzare le loro idee.

Un quadro ben definito produce i risultati migliori. Per esempio, se vuoi che la tua classe produca una guida illustrata o un testo di commento che accompagni una presentazione in video o in diapositive, fa' in modo che sia chiaro chi è il pubblico, come questo determinerà il vocabolario e la complessità dei concetti, ed esattamente quanto dovrà essere lungo il prodotto finito.

Giochi di ruolo e semplici improvvisazioni drammatiche durante la visita possono produrre il soggetto, la sceneggiatura e l'esecuzione di una breve opera.

Argomenti quali le comodità disponibili per il grande pubblico sul luogo o gli effetti del turismo sul monumento, possono fornire opportunità per una discussione o un dibattito, utile per la valutazione orale.

La scrittura creativa

Per esercitare i ragazzi alla scrittura creativa, potremo chiedere loro, prima della visita, di preparare una scheda divisa in quattro colonne, intitolate "vedo", "ascolto", "odoro", "sento"; divideremo allora la classe in piccoli gruppi e forniremo a ciascun gruppo una carta del parco con 5 luoghi (diversi per ciascun gruppo) da esplorare.

Una volta sul posto, per ogni luogo i gruppi dovranno trascrivere in ciascuna colonna le due parole che a loro giudizio corrispondono alle sensazioni provate. Potranno trascrivere anche, ad ogni tappa, le indicazioni di direzione del percorso seguito.

Tornati a scuola, i gruppi trasformeranno le parole in frasi, in modo da descrivere più estesamente ogni luogo esplorato, e alla fine chiederemo di escogitare una storia nella quale un personaggio (ad esempio un animale, un bambino, un personaggio storico o addirittura fantastico) vada di luogo in luogo magari alla ricerca di qualcosa come un anello o una chiave o sulla scia di un evento storico. Uno schema fisso sul numero di righe o addirittura di parole può determinare un lavoro più preciso e ricco di immagini. Avendo un insieme di frasi già pronte da assemblare, i ragazzi saranno meno intimiditi all'idea di creare una storia (o magari una poesia).

Il comunicato stampa

Se vorremo sensibilizzare i ragazzi più grandi al tema della difesa del Parco, proporremo loro la redazione di un comunicato stampa o di un breve articolo di cronaca, spiegando che tale genere di composizione segue delle regole precise, anche molto diverse da quelle del classico tema.

Innanzitutto, dobbiamo solleticare l'attenzione del caporedattore del giornale. A questo scopo serve senz'altro un titolo ad effetto; inoltre i caporedattori sono più ricettivi se il comunicato si riaggancia ad una precedente notizia di cronaca, così può valer la pena di aspettare qualche giorno in attesa di un evento adatto; per esempio: "Roma soffoca per l'inquinamento - il Parco della Caffarella sommerso dai rifiuti".

Affinché il comunicato abbia poi maggior presa, esistono alcuni semplici accorgimenti tecnici; proviamo a riassumerli:

  1. Preferire frasi brevi, meno parole complesse, una attenzione particolare alla frase introduttiva, curare brevità e semplicità.
  2. A differenza di un racconto, che si dispiega gradualmente fino a raggiungere il disegno completo, il comunicato stampa e l'articolo di cronaca cominciano con il punto principale, e dopo riassumono le circostanze di contorno; cioè prima si scrive la conclusione, e poi i fatti che portano alla conclusione.
  3. La redazione di un giornale dovrà spesso tagliare un comunicato per mancanza di spazio, e generalmente verrà tagliata la parte finale. E' quindi importante che la notizia principale, quella che desideriamo che venga assolutamente pubblicata, sia nel primo paragrafo, proseguendo poi in ordine decrescente di importanza.
  4. Le prime parole del paragrafo devono essere immediate (non scrivere quindi "da parte del Sindaco di Roma è stata dichiarata l'assenza di ulteriori impedimenti per l'esproprio del Parco", ma "nessun ulteriore impedimento all'esproprio del Parco, come è stato dichiarato dal Sindaco di Roma"), positive (quindi "via libera all'esproprio del Parco, come è stato dichiarato dal Sindaco di Roma"), attive (quindi "via libera all'esproprio del Parco, dichiara il Sindaco di Roma"), usando i nomi propri di persona (quindi "via libera all'esproprio della Caffarella, dichiara il Sindaco Francesco Rutelli").

Geografia

Le abilità sviluppate durante il lavoro sul campo possono includere l'uso di fotografie, piante, mappe, sezioni per aiutare la comprensione. Gli alunni delle elementari possono ricevere compiti che coinvolgano il sopralluogo e la costruzione di una mappa, sezioni trasversali o carte composte. Per tutti dovrebbe essere data prova dell'uso di riga e compasso, sia sul posto che prima della visita. Sul luogo i gruppi potranno usare questionari, tracciare schemi dei campi, misurare o raccogliere informazioni da usare in seguito per semplici grafici e cartine.

I ragazzi riceveranno una carta muta, nella quale contrassegneranno con appositi simboli ciò che essi riscontrano sul campo: buche, cave di tufo, alberi, cespuglieti, fiumi e corsi d'acqua, confini, strade, edifici ecc.

La classe potrà condurre una ricerca sull'importanza del luogo per l'economia locale dopo aver fatto una ricognizione dell'impatto del turismo sugli edifici e sull'ambiente circostante.

Matematica

La matematica, se non viene insegnata con qualche riferimento alla soluzione di problemi reali, è una matematica arida, come voler imparare a parlare senza aver mai una conversazione. Per aver successo nell'insegnamento della matematica, dovremo rendere i ragazzi consapevoli dello straordinario potere di problem-solving e di aiuto all'interpretazione dei fenomeni che ha il processo matematico. Una varietà di tecniche matematiche può essere messa in pratica in Caffarella, dall'effettuare misure (l'altezza dei muri, il volume delle torri, l'area della base delle stanze o la percentuale dell'area di una facciata occupata da finestre) all'analisi dei dati.

In primo luogo, però, l'insegnante dovrà concentrarsi sull'ambiente scelto per la visita con i ragazzi, cercando di immaginare ogni collegamento possibile con il programma del corso. Saranno utili alcune domande. Quale ambiente scegliere? Come questo ambiente si collega con gli argomenti del corso? Che genere di strutture si incontrano? Quali abilità, concetti e capacità voglio sviluppare? In secondo luogo va affrontata la questione delle domande da porre. Teniamo presente che le risposte giuste sono sempre più facili quando le domande sono ben poste. In terzo luogo, bisogna rispondere alle esigenze metodologiche. Di quali strumenti matematici avranno bisogno? Come e dove si troveranno ad usarli? Dovrò insegnare un nuovo argomento prima della visita? Che strumenti di calcolo saranno utilizzati?

Le attività che verranno intraprese saranno differenti a seconda dell'età dei ragazzi; per gli alunni delle Elementari l'insegnante dovrà suggerire le domande, gli strumenti matematici per rispondere, e anche aiutare nella ricerca della risposta; gli studenti delle Medie dovrebbero essere in grado di trovare da soli gli strumenti matematici adatti, mentre quelli delle Superiori saranno in grado di formulare essi stessi le domande, spaziando nei campi della misura, età, forma ecc. del monumento. Nel seguito sono suggerite alcune tracce che potranno essere di aiuto.

  1. Quando visitiamo la Caffarella siamo tentati di "popolarla", cioè di immaginarla in uno dei momenti storici di maggior fascino. Mentre i libri indicano i personaggi storici più importanti, nulla è detto della gente comune che sia vissuta lì, eppure può essere interessante far scoprire ai ragazzi che con una certezza matematica qualche loro antenato vi è sicuramente passato. A questo scopo ogni ragazzo potrà disegnare il proprio albero genealogico, biforcando ad ogni generazione successiva. Si creerà così una progressione geometrica, e sarà facile dimostrare che, in assenza di intrecci, al tempo di Erode Attico (160 d.C.) sarebbero dovuti vivere sulla Terra più individui di quanti ne siano vissuti dalle origini fino ad oggi. Questo dimostra che in fondo siamo tutti parenti!
  2. La Caffarella è perfetta per imparare ad usare il corpo nelle misure di lunghezza; pollici, piedi, passi, miglia, che possono essere confrontate con le analoghe unità di misura romane. Sarà possibile verificare che le strade erano larghe 14 passi, e che il Triopio di Erode Attico era al terzo miglio. Dopo qualche prova, e dopo aver ricordato gli errori degli storici del '700, che calcolavano le miglia partendo da Porta S. Sebastiano (anziché Porta Capena), i ragazzi apprezzeranno certamente il sistema metrico decimale.
  3. Le Mura Aureliane sono ideali per le misure degli angoli e delle distanze. Prova a calcolare l'altezza di Porta S. Sebastiano con riga e goniometro. Inoltre sul camminamento è possibile affacciarsi a feritoie intatte, misurando così l'area di vista e valutando l'efficacia della difesa.
  4. Imparare ad usare le piante significa aver confidenza con il concetto di scala e con l'uso di riga e compasso. E' anche possibile costruire modelli tridimensionali, per i quali devono essere prese misure precise. Lo studio delle tegole del tetto può condurre a lavorare sui reticoli e sulla periodicità, mentre l'osservazione delle facciate focalizza sulla simmetria.
  5. Le proporzioni saranno utili per prendere misure di alberi. Misureremo anche il volume della chioma, la circonferenza di base e del tronco.

Ogni dato raccolto dovrà essere registrato, processato e presentato.

Scienze naturali

Le opportunità di svolgere un lavoro di scienze includono un vasto insieme di indagini sui materiali degli edifici, gli effetti degli agenti atmosferici e dell'inquinamento, le forze coinvolte nel sostenere un muro, o l'influenza umana sull'ambiente naturale. L'analisi del concetto di ecosistema permetterà ai ragazzi di approfondire il tema del passaggio dell'energia tra gli organismi di una comunità, dell'adattamento dei vari esseri viventi ai divesi ambienti, delle relazioni tra vegetali, fitofagi e carnivori, dell'eliminazione dell'individuo meno adatto, dell'evoluzione e dell'ereditarietà, del controllo reciproco tra le specie che porta ad un equilibrio tra le popolazioni, delle ripercussioni sull'equilibrio biologico di una alterazione in un punto qualsiasi della catena alimentare.

Tutto questo sarà illustrato e magari sperimentato con esempi tratti dalla stessa Caffarella. Il Parco ha parecchie aree incontaminate ricche di forme di vita; la flora può presentare contrasti interessanti da studiare: un metro quadro di zona umida apparirà completamente diverso dai muri pieni di licheni degli edifici antichi.

Ecco alcune semplici esperienze per approfondire alcuni aspetti:

L'analisi del suolo

Alcune semplici esperienze di analisi del suolo sono alla portata di qualsiasi scuola, anche non dotata di apposito laboratorio. Qui di seguito ne indichiamo alcune:
  1. Separazione dei componenti per sedimentazione: scopo dell'esperienza è stabilire la composizione del suolo; passiamo il terreno in un setaccio da 2 mm, prendiamo 250 ml circa di materiale e mettiamolo in un cilindro da 1000 cc; versiamo quindi nel cilindro 500 ml di acqua distillata, mescoliamo e agitiamo energicamente, e quindi lasciamo sedimentare per qualche giorno; alla fine i costituenti del suolo si saranno separati come in figura.

    Misuriamo quindi l'altezza dei vari strati, e trascriviamo sul quaderno le loro proporzioni in percentuale.

  2. Contenuto in sali: scopo dell'esperienza è mostrare la presenza nel terreno di minerali solubili in acqua; versiamo su un vetrino ben pulito qualche goccia del liquido che resta sopra ai materiali depositati, e attendiamo che l'acqua sia evaporata; a questo punto noteremo un residuo biancastro, che sarà un miscuglio dei sali idrosolubili presenti nel terreno (CO3---, PO4---, Cl-, SO4--, NO3-, K+, Na+, Ca++, Mg++, Fe++, NH4+, ecc.); ricorderemo quindi ai ragazzi che questi sono i componenti minerali indispensabili per la nutrizione delle piante, le cui percentuali caratterizzano un terreno agricolo.
  3. Contenuto in aria: scopo dell'esperienza è mostrare la porosità del suolo; immergiamo con delicatezza una zolla di terra in una bacinella piena d'acqua; osserviamo la fuoriuscita di una gran quantità di aria, che occupava i micropori (cavità inferiori agli 8 µm) e i macropori (cavità di diametro superiore agli 8 µm). Ricorderemo quindi ai ragazzi che le cavità di dimensioni maggiori sono importanti per la circolazione dell'aria necessaria alla respirazione delle radici e alla loro funzione di assorbimento, mentre le cavità di dimensioni minori sono quelle che, per capillarità, trattengono l'acqua che resta disponibile per l'assorbimento da parte delle radici; in un suolo poco poroso, riconoscibile dal colore grigio-azzurro-verdastro, l'aria circola di meno (la respirazione insufficiente danneggia la crescita), si accumulano detriti vegetali (che formano un humus poco adatto alla vegetazione) e si sviluppa una flora batterica anaerobia e denitrificante (che impoverisce il terreno di azoto).
  4. Contenuto in acqua: scopo dell'esperienza è dimostrare la presenza di acqua nel suolo; pesiamo un campione di terra con una bilancia e poi mettiamolo sul fuoco a bagnomaria (o anche in forno a temperatura non superiore ai 100°C); quando il campione appare completamente essiccato pesiamolo di nuovo: la differenza tra le due pesate indica la quantità di acqua evaporata.
  5. Contenuto in humus: scopo dell'esperienza è dimostrare la presenza di humus nel suolo; pesiamo un campione di terra completamente essiccato (vedi esperienza precedente) con una bilancia, mettiamolo in un barattolo metallico e scaldiamolo fortemente sul fuoco fino a renderlo di color grigio scuro uniforme; dopodiché pesiamo di nuovo il campione: la differenza tra le due pesate indica la quantità di humus e sostanze organiche in quel campione di terreno. Ripetendo l'esperimento con campioni di terreni diversi scopriremo ad esempio che il terreno profondo contiene meno humus del terreno superficiale.

L'ecosistema prato

Quello che ci serve è un prato "incolto", possibilmente non frequentato da animali né falciato, un prato quindi dove massima sia la biodiversità. Delimiteremo con uno spago un metro quadro di terreno, e assegneremo ad ogni gruppo di ragazzi il compito di osservare quante piante siano presenti cercando, anche non sarà possibile assegnare ad ogni pianta il proprio nome, di contare quante sono le specie diverse. Nel gruppo i ragazzi potranno dividersi in botanici, biologi, entomologi, geologi, ognuno con qualcosa da cercare, contare, misurare, osservare. I ragazzi dovranno ricordare di guardare non solo sul terreno, ma anche sotto sassi, foglie ecc.

  1. Il botanico
    I ragazzi gireranno per il prato osservando dove crescono i fiori e segnando ciò che attiene ai diversi habitat; studieranno un fiore in dettaglio, registrando le osservazioni con disegni o schede, nelle quali indicheranno il colore, il numero di petali ecc.
    Altri fiori potranno essere portati a scuola per un'osservazione più attenta (p. es. al microscopio); i ragazzi useranno i manuali per aiutarsi nell'identificazione; quindi grazie alla conoscenza acquisita discuteranno del fiore, magari atteggiandosi a archeologi del futuro che crcano di scoprire, in un mondo dal quale ogni forma di vita è scomparsa, che generi di fiori possano essere cresciuti in un determinato ambiente del passato.
    Scheda
    specie: .......................................................................................

    nome comune: ...............................................................................

    habitat: .......................................................................................

    Descrizione
    altezza: .......................... colore fiore: ..........................
    numero petali: .......................... numero foglie: ..........................
  2. L'entomologo
    I ragazzi annoteranno ogni insetto che vive sopra o in mezzo ai fiori, e se lo studio avviene insieme con il fiore, disegneranno l'animale sulla propria pianta.
    Disporremo dei test per indagare l'efficacia del mimetismo (p. es.: a che distanza riconosciamo l'animale?); poi cambiamo l'ambiente dell'animale e riproviamo lo stesso test: riuscirà l'animale a sopravvivere nel nuovo ambiente o dovrà alterare qualche sua caratteristica? Le conclusioni vanno confrontate con ciò che è successo all'uomo nel corso della storia.
  3. Il biologo
    I licheni sono particolarmente sensibili all'anidride solforosa, e i monumenti antichi sono ottimi luoghi per studiarli. Licheni cespugliosi (fruticosi) sono i più danneggiati dall'inquinamento, quelli fogliosi (foliosi) lo sono meno, mentre quelli polverosi (crustosi) lo sono meno di tutti. In un'area inquinata ci saranno ad esempio pochissimi o nessun lichene cespuglioso.
    Un'indagine sui licheni e sul luogo in cui crescono può rivelare importanti informazioni sullo stato dell'aria, specialmente se le confronteremo con un luogo simile in un'area diversa. L'esposizione della superficie su cui crescono sarà molto utile nel rivelare la possibile sorgente di inquinamento.
    Indagine sui licheni
    Nome: .......................................................................................
    luogo: ............................................ data: ............................................
    posizione
    esposizione
    (N S E O)
    Forma e numero dei licheni
    cespugliosi
    fogliosi
    polverosi
    Disegna il posto e la posizione dei licheni:

L'ecosistema zona umida

Un acquario per l'allevamento di piante, invertebrati e altri microorganismi acquatici costituisce un modello molto semplice dell'ecosistema di una zona umida, che mostrerà alcuni stadi della catena alimentare, il ruolo dell'energia solare, la fertilizzazione del suolo prodotta da organismi morti o escrementi in decomposizione. Questa esperienza permette di studiare le relazioni che intercorrono tra gli esseri viventi e il loro ambiente per un tempo sufficientemente lungo, cogliendo anche le relazioni temporali tra alcuni elementi dell'ecosistema.

Il materiale necessario è il seguente:

  1. un recipiente di vetro della capacità di 4-5 litri, a imboccatura larga;
  2. alcuni recipienti di vetro più piccoli;
  3. della sabbia (possibilmente bianca);
  4. una siringa senza ago;
  5. un pezzo di tela per filtrare l'acqua (può andar bene anche un tovagliolo di carta);
  6. un microscopio (o almeno una lente contafili).

La prima cosa da fare è predisporre un diario di bordo nel quale inserire ogni dettaglio, e magari dare un nome all'acquario per personalizzarlo. Quindi cercheremo uno stagno (in Caffarella ce ne è in abbondanza) dove i ragazzi si procureranno l'acqua e gli organismi viventi, annotando ogni caratteristica nel diario di bordo. Una volta raccolto il materiale, separeremo i vari organismi nei vari contenitori, affinché non si danneggino l'uno con l'altro. Insetti o altri organismi imprevisti potranno essere subito liberati.

Appena giunti in classe, osserveremo al microscopio gli organismi planctonici, spiegando che il plancton (dal greco planktos = errante) è composto da microscopici organismi vegetali (fitoplancton) e animali (zooplancton), i quali svolgono una funzione indispensabile per la vita sul nostro pianeta. Il fitoplancton produce infatti la maggior parte dell'ossigeno per mezzo della fotosintesi, e in più è il nutrimento di molti organismi dello zooplancton; il plancton sia animale che vegetale è inoltre alimento per molti pesci e altri animali acquatici.

Ora prepariamo l'acquario. Un po' di sabbia, lavata con cura e bollita per renderla sterile, verrà introdotta nel recipiente grande (che avevamo ben pulito); dopodiché verseremo l'acqua dello stagno, badando però a filtrarla facendola passare per il pezzo di tela. Il filtraggio serve ad evitare che organismi indesiderati compromettano l'esperienza; cerchiamo infatti di creare una coltura di fitoplancton, come si vedrà dalla tenue colorazione di verde dell'acqua filtrata. I microorganismi animali rimasti nel panno saranno invece messi in un barattolo apposito, insieme al resto dell'acqua di stagno.

Il recipiente viene quindi conservato per qualche giorno a temperatura ambiente e esposto al Sole; il davanzale di una finestra esposta a Sud può andar bene. L'incubazione proseguirà fino a quando il liquido non sarà colorato intensamente di verde, magari con le pareti coperte di alghe filamentose. I ragazzi potranno così sperimentare la relazione tra piante e energia solare; al microscopio osserveremo i vari organismi del fitoplancton.

Quando l'acqua avrà raggiunto una colorazione verde abbastanza intensa potremo introdurre alcuni piccoli crostacei fitofagi come ciclops o ostracodi (tutti facilmente riconoscibili anche ad occhio nudo, malgrado le piccole dimensioni). E' possibile anche studiare le variazioni numeriche delle popolazioni, ma sarà indispensabile contare e registrare i vari organismi immessi. Dopo qualche tempo la colorazione dell'acqua sarà divenuta meno intensa, mentre i crostacei saranno aumentati di numero. Ben presto tuttavia ci accorgeremo che le varie popolazioni si stabilizzeranno come numero, in relazione alle risorse disponibili nell'ambiente.

Finalmente possiamo immettere nell'acquario i ... predatori! Non bisogna però esagerare: una coppia di piccoli crostacei gammarus sarà più che sufficiente. Uno spinarello catturato da qualche ruscello sarebbe la fine dei crostacei, e quindi la fine di tutta l'esperienza.

Se nel frattempo le pareti dell'acquario si saranno eccessivamente coperte di alghe filamentose, aggiungiamo alcune chioccole d'acqua. E' solo un espediente per pulire i vetri e vedere meglio; può darsi però che riusciamo ad assistere anche alla deposizione di uova e alla nascita di altre piccole chiocciole. Ad ogni modo, anche questi molluschi possono essere oggetto di studio, osservando che essi mangiano sì le alghe, ma i loro abbondanti escrementi contribuiscono a fertilizzare il terreno.

Col passare delle settimane, la sabbia bianca si sarà coperta di un leggero strato di fanghiglia grigia prodotta dalla decomposizione degli organismi morti o degli escrementi. Si potranno allora fissare nella sabbia le piante acquatiche raccolte a suo tempo nello stagno e conservate fino a questo momento in contenitori separati. Traendo spunto dal loro rapido sviluppo, evidente nel giro di pochi giorni, spiegheremo che le piante hanno ricavato il loro nutrimento dal terreno arricchitosi dalla decomposizione delle sostanze organiche operata dagli organismi degradatori. Ricorderemo poi che le piante verdi, dal canto loro, oltre a produrre nuova materia organica, contribuiscono al mantenimento dell'equilibrio ambientale ossigenando l'acqua durante le ore di luce. Con un microscopio potremo anche osservare i campioni d'acqua raccolti negli angoli più "sporchi" dell'acquario, e individuare qualche organismo biodegradatore: l'anello che completa il ciclo di trasformazioni che rendono possibile la vita.

Alla fine l'acquario dovrebbe raggiungere una situazione di equilibrio biologico, le varie popolazioni si manterranno numericamente stabili e l'ecosistema potrà vivere senza alcun intervento esterno, se si eccettua la periodica sostituzione dell'acqua evaporata. Sarà allora utile riflettere sul fatto che questo meraviglioso equilibrio è molto delicato, e potrebbe venir distrutto in breve tempo, ad esempio, dall'introduzione di un grosso carnivoro (come un pesciolino rosso), da poche gocce di insetticida o di detersivo.

Il tempo previsto per questa esperienza è di circa due mesi, sufficiente a osservare le varie trasformazioni e a non oltrepassare il limite di attenzione dei ragazzi. Al termine chiederemo di riassumere il diario di bordo in una relazione conclusiva, nella quale ciascuno trascriverà le osservazioni fatte e le conoscenze acquisite. Per un ulteriore controllo dei risultati potremo inventarci qualche test di verifica.

L'ecosistema bosco

In un bosco di vecchia data è subito evidente l'esistenza di piani diversi della fauna e della vegetazione, ognuno dei quali ha un ruolo particolare all'interno dell'ecosistema. L'esplorazione di questi livelli può essere un'interessante esperienza per i ragazzi; diamo quindi una sintetica descrizione andando dal basso verso l'alto.

  1. Il primo livello è lo strato erbaceo, dove incontriamo il primo intreccio di relazioni delle specie all'interno dell'ecosistema: animali quali il riccio (Erinaceus europaeus) tengono sotto controllo invertebrati dannosi come le lumache, la popolazione dei roditori è mantenuta stabile dai rapaci notturni, le coccinelle si nutrono di acari e afidi contribuendo a evitare le infestazioni dei campi coltivati. Le specie vegetali danno utili indicazioni sulla storia del bosco: la presenza dei ciclamini (Cyclamen repandum), anemoni (Anemone hortensis) e del pungitopo (Ruscus aculeatus) indicano un'età secolare (climax), mentre l'abbondanza di ortica indica un bosco artificiale o per lo meno di poche decine di anni. Ricordiamo che la diversità biologica a questo livello è in relazione con le specie dei livelli superiori: un bosco di conifere, che acidifica il suolo, ha minore diversità biologica di un bosco di latifoglie (come un querceto), caratterizzato da un fitto sottobosco.
  2. Lo strato successivo, alto qualche metro, è quello dei cespugli e degli arbusti. Tra la rosa selvatica (Rosa canina) e il rovo (Rubus ulmifolius) incontriamo gli acari Fitoseidi, piccoli invertebrati utili all'agricoltura perché si nutrono di ragnetti rossi e di altri artropodi nocivi. I fiori profumati e le bacche colorate e carnose del prugnolo (Prunus spinosa) e del biancospino (Crataegus monogyna) attirano uccelli quali il pettirosso (Erithacus rubecula) o il merlo (Turdus merula).
  3. Finalmente arriviamo all'attico, dominato dagli alberi veri e propri; lì abitano insetti di ogni tipo (indispensabili per l'impollinazione), e numerose specie di uccelli, tra i quali i granivori mantengono il collegamento col sottobosco, mentre gli insettivori, così come i rapaci, sono abituali frequentatori del piano terra.

Educazione tecnologica

Il programma in materie tecniche richiede una esplorazione di una varietà di materiali, manufatti e sistemi. La Caffarella fornisce una ideale opportunità per i ragazzi di fare l'esperienza della tecnologia di altri tempi, ed essi saranno esposti alle considerazioni estetiche e culturali che hanno influenzato il design.

I ragazzi potranno riflettere sulla costruzione di alte mura e archi, per sperimentare, una volta tornati a scuola, le forze coinvolte e le soluzioni adottate dagli architetti.

I ragazzi dovranno essere consapevoli che i problemi connessi all'illuminazione, alla pulizia, al riscaldamento, alla sicurezza, alla mobilità e al rifornimento di acqua sono stati affrontati in modi differenti, che possono essere investigati sul posto.

Nei pressi di una fortificazione, potranno cercare tracce di entrate secondarie, ponti levatoi, e del loro modo di operare, cercando inoltre di scoprire quale potrebbe essere stata la posizione più efficace per una macchina da assedio.

A scuola potranno poi essere studiati i meccanismi e il disegno di questi manufatti.

I ragazzi possono sperimentare cosa avviene al suono in spazi differenti, magari con l'idea di scoprire un punto adatto per l'esecuzione di brani musicali.

I gruppi coinvolti in un lavoro di fotografia potrebbero aver bisogno di misurare il livello di luminosità, calcolare l'esposizione corretta e considerare l'uso di filtri per fare fotografie di parti differenti del luogo.

Educazione Fisica

Una ricerca sui divertimenti che potrebbero aver avuto luogo in una località possono condurre a lavorare su movimenti di danza e a eseguire danze in costume.

I ragazzi possono anche usare i loro corpi per provare le forze che agiscono sugli edifici. Per esempio due possono costruire una figura di arco per mezzo delle braccia, e quindi chiedere ad un altro ragazzo di tirare verso il basso al centro; così essi potranno sentire in quali punti di un'arcata è maggiormante esercitata la pressione dovuta al peso. Facendo in modo che altri ragazzi aggiungano il loro peso su entrambi i lati, potrà essere apprezzata la funzione dei contrafforti.

Un'interessante esperienza potrebbe essere quella di percorrere un lungo tratto di strada romana a piedi a passo costante, e confrontando il tempo impiegato con quello necessario a coprire un tratto urbano di identica lunghezza verificheremo l'importanza delle rettificazioni apportate dagli ingegneri romani.

Lingue moderne

Esercizi scritti successivi ad una visita possono includere un commento con diapositive o video per turisti stranieri, una cartolina arrivata da un visitatore straniero del luogo o la preparazione di una versione in lingua straniera di un volantino informativo del luogo.

Il vocabolario può essere ampliato con la preparazione di cartelli con informazioni pratiche per visitatori stranieri, o con la creazione di targhette in altre lingue per i vari luoghi.

Religione

Uno studio di un edificio con una diretta connotazione religiosa (una cappella, una chiesa, un tempio, una catacomba) riflette l'interpretazione sia spirituale che largamente pratica della Cristianità nel periodo antico e medievale. Anche un edificio secolare come il castello dei Caetani possedette tre chiese (delle quali sopravvive oggi solo la chiesa di S. Nicola), e questo fornisce un buon punto di partenza per la ricerca e la discussione del ruolo della religione nella vita quotidiana dei tempi antichi, portando ad un confronto con il carattere dei giorni nostri.


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A cura di Mario Leigheb:
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copyright COMITATO PER IL PARCO DELLA CAFFARELLA 11 aprile 1998