Scheda: il declino della via Latina


La via Latina nacque alla fine del Medioevo in sostituzione della via Appia Antica divenuta impraticabile; infatti la straordinaria organizzazione che era di supporto alle antiche vie romane venne meno alla fine dell'evo antico con il decadere dell'autorità dello Stato, provocando così un generale declino di tutto il sistema viario.

Nell'ambito delle comunicazioni con il meridione, nel XIII sec. d.C. la scomparsa del tronco pontino della via Appia Antica rese tale strada inutilizzabile per i traffici con l'Italia meridionale, che di conseguenza vennero dirottati sulla vicina via Latina.

Nello stesso tempo, però, anche i tratti iniziali della via Latina e della via Appia Antica furono abbandonati; questo avvenne sia a causa del crescente fenomeno del brigantaggio, sia per la costruzione di torri e castelli (tra XI e XIV sec.), che controllavano le comunicazioni imponendo salati pedaggi ai viaggiatori. Tutto ciò spinse la gente a cercare percorsi alternativi, che poi presero il sopravvento: è il caso di via Tuscolana, che fu utilizzata al posto dell'antica via Latina, e di via Appia Nuova (che si riimmette sul tracciato della via Appia Antica a Frattocchie), sistemata e trasformata ufficialmente in strada nel XV secolo.

L'abbandono, il dissesto e soprattutto lo spoglio dei materiali completarono il definitivo decadimento di queste due grandi strade romane; tuttavia la via Latina, soprattutto lungo il tracciato naturale delle valli del Sacco e del Liri, rimase sempre in attività, e oggi sopravvive nella via Anagnina e, da Colleferro fino a Capua, nella via Casilina.


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copyright COMITATO PER IL PARCO DELLA CAFFARELLA, 3 maggio 1999