![]() Il Parco degli Acquedotti visto dalla via Appia Nuova, acquerello di Enrico Coleman |
Stendhal racconta di essere venuto a Roma sei volte e di avere «visitato con molta attenzione i monumenti della Città Eterna». Manca sfortunatamente una descrizione di una visita alla Caffarella, come invece molti altri autori ci hanno lasciato. Tuttavia all'interno dei tre tomi dedicati alle bellezze di Roma, Stendhal ha trovato il tempo anche di scrivere un appunto sulla vicenda del Campo Barbarico:
Promenades dans Rome
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Passeggiate a Roma
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Anche Chateaubriand dedica agli acquedotti una parte della sua poesia a Cinzia:
Mémoires d'Outre-tombe
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Memorie d'Oltretomba1 giugno sera, 1833 Che meraviglia questa notte nella campagna romana! La luna sorge dietro la Sabina per guardare il mare; lei fa uscire dalle tenebre diafane le cime di cenere blu di Albano, le linee più distanti e meno gravi del Soratte. Il lungo canale dei vecchi acquedotti lascia sfuggire poche gocciole della sua onda attraverso i muschi, le aquilegie, i chiodi di garofano, e unisce le montagne alle mura della città: piantati gli uni sulle altre, i portici ariosi, tagliando il cielo, accompagnano nell'aria il torrente delle età e il corso dei ruscelli. |
![]() Kreuzung zweier römischer Aquädukte in der Via Latina, südöstlich von Rom. Gemälde von Zeno Diemer |
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