Scheda: l'aspetto della strada romana


Per rendere meglio l'idea di come era una via antica riportiamo un brano in cui Procopio, lo storico delle guerre gotiche del VI sec. d.C., descrive il lastricato della via Appia; questo lastricato, messo tanti secoli prima (quando egli scriveva la via aveva già quasi un millennio), era tale da far dire che le pietre "stanno unite ed aderenti così saldamente che chi le osserva non crede siano giustapposte, ma che formino un unico insieme. E malgrado il tempo trascorso ed il gran numero di carri che ogni giorno vi sono passati sopra, la loro compagine non è stata in alcun modo sconnessa, né hanno perduto nulla della loro levigatezza".

Oggi, dopo così tanto tempo, i basoli rimasti ancora al loro posto sono davvero pochi, e alcuni sono stati addirittura ricollocati dagli archeologi; la maggior parte di essi è stata infatti tolta già nel passato e frantumata per farne pavimentazioni in sampietrini (essendo più economico sradicare i basoli dalle strade romane piuttosto che cavare nuova pietra lavica), e così oggi tutte le strade romane hanno spesso un aspetto un po' sconnesso. Chi volesse comunque vedere una strada romana integra, può andare lungo la via Prenestina antica dove, in alcuni tratti tra Gabi e Palestrina, ci sono chilometri di basolato perfettamente conservato, al punto di poter essere tranquillamente percorso in bicicletta.

foto strada Tor Fiscale
La strada che collegava la villa di Tor Fiscale alla via Latina

La larghezza canonica della sede lastricata per le strade di grande comunicazione era 4,10 - 4,20 metri (14 piedi romani), tale da permettere a due carri di incrociarsi e, con un po' d'audacia, anche di sorpassare. Nel tratto che da Roma arriva a Bovillae il lastricato della via Appia talvolta si allarga a 4,20 - 4,30 metri, arrivando raramente a 4,45 - 4,70 metri, probabilmente dove si manifestava una maggiore frequentazione: abitati, prossimità di incroci, presenza di osterie o alberghi.

Il lastricato è affiancato dalle crepidines: dei basoli messi verticalmente delimitano i marciapiedi in terra battuta, destinati ad un traffico pedonale intensissimo. Benché la pavimentazione di terra sia quasi sempre scomparsa, si può valutare la larghezza con la distanza tra la sede carrabile e la fronte dei sepolcri o dei recinti sepolcrali; l'ampiezza, che occasionalmente può superare anche i 5 metri, è comunemente di 3,10 metri (11 piedi romani) per parte. Con i marciapiedi la larghezza totale di una strada di grande comunicazione supera i 10 metri: l'ampiezza normale della via Appia tra Roma e Bovillae è 10,30 metri.


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copyright COMITATO PER IL PARCO DELLA CAFFARELLA, 3 maggio 1999