Contratto di Fiume dell'Almone

MANIFESTO D’INTENTI
“VERSO IL CONTRATTO DI FIUME PER L’ALMONE”

Il presente Manifesto d’Intenti ha l’obiettivo di attivare un processo partecipato dal basso che conduca alla sottoscrizione di un Contratto di Fiume per il bacino idrografico dell’Almone. Il comitato promotore firmatario è costituito da:

  • Associazione di Volontariato Comitato per il Parco della Caffarella;
  • Parco Regionale dell’Appia Antica;
  • Parco Regionale dei Castelli Romani;

il comitato promotore intende sollecitare iniziative, eventi, sinergie tra gli attori sociali del territorio promuovendo un percorso partecipato verso il Contratto di Fiume dell’Almone, al fine di contribuire alla costruzione di politiche condivise di tutela della risorsa idrica, prevenzione del rischio, protezione del sistema fluviale, valorizzazione delle risorse ambientali e sviluppo locale, attraverso la pianificazione e programmazione strategica integrata.

Tra le finalità da perseguire c’è l’indirizzo degli interventi istituzionali e sociali al “buon governo” del sistema fluviale, anche relazionandosi con esperienze comuni in altri bacini fluviali, nazionali e internazionali.

 

PREMESSO CHE:

  • Il manifesto è frutto di un processo di concertazione, tra i principali enti e soggetti portatori di interesse dell’ambito oggetto del Contratto di Fiume (successivamente anche CdF). Le attività fin qui svolte si sono articolate in diversi incontri tenutisi nel 2014 (18 febbraio, 15 aprile, 18 giugno, 14 ottobre) presso la Direzione Ambiente della Regione Lazio, che hanno portato il 26 marzo 2015 all’audizione in Commissione Ambiente dell’Associazione di Volontariato Comitato per il Parco della Caffarella, a cui sono stati invitati a partecipare: la Direzione Regionale Ambiente, l’Ente Parco Appia Antica, la città Metropolitana di Roma, l’Assessorato Ambiente di Roma Capitale, il Dipartimento Comunale Ambiente, il Comune di Ciampino, il Comune di Marino, il Comune di Rocca di Papa, i Municipi di Roma Capitale VII e VIII, l’ACEA Ato2, l’Autorità di Bacino del Tevere, l’ARPA Lazio, il Consorzio di Bonifica Tevere Agro Romano. Nel corso degli incontri si è riscontrato ampio interesse e adesione da parte di tutti i soggetti interpellati. Sono stati inoltre individuati i principali elementi di criticità e gli obiettivi aventi la finalità di attivare strategie e politiche condivise per il fiume Almone.
  • il CdF così come indicato dalla Carta Nazionale dei Contratti di Fiume (V Tavolo Nazionale dei CdF, Milano 2010) intende mettere insieme i diversi attori del territorio, gli enti e le autorità direttamente interessati alla gestione del fiume e del territorio nonché gli abitanti e tutti i diversi portatori di interessi, in un patto per la rinascita del bacino idrografico, richiamando le istituzioni ed i privati ad una visione non settoriale, ma integrata, di chi percepisce il fiume come ambiente di vita e dunque come un bene comune da gestire in forme collettive.
  • il CdF contribuisce anche alla sperimentazione di un sistema di governance a livello di sottobacino idrografico del Tevere, in cui le azioni per la mitigazione del rischio, per la tutela e la corretta gestione delle risorse idriche si integreranno con la tutela e la valorizzazione ecologica, paesaggistica e di fruizione dell’intero sistema fluviale interregionale.
  • Il fiume Almone è un affluente del fiume Tevere, secondo per portata, dopo il fiume Aniene, tra gli affluenti di sinistra all’interno della città di Roma. Almone, la cui leggenda è cantata da Virgilio nel Libro VII dell’Eneide, era un fiume sacro ai Romani che dava acqua o siccità a suo piacimento. Nella pianura alluvionale del fiume, parte della quale è l’attuale valle della Caffarella, i Romani coltivarono la frutta e gli ortaggi ed edificarono grandi cisterne per l’acqua. Qui il 27 marzo di ogni anno si celebrava l’importante rito di purificazione alla Magna Mater; il 15 luglio di si svolgevano i giochi equestri in onore di Marte; lungo il suo corso i Romani avevano costruito varie residenze patrizie e templi. Nel Medioevo le sue sponde hanno visto l’edificazione di torri di guardia. Nel corso dei secoli successivi l’Almone ha assunto vari altri nomi tra cui Marrana della Caffarella, Marrana dell’Acquataccio e Fosso dello Statuario. Il corso d’acqua ha una lunghezza di 21 km circa, e un bacino di 54 km2. Nasce alle pendici dei Colli Albani, in località Valle Vergine presso Rocca di Papa, attraversa in direzione N-W il plateau vulcanico Ciampino-Capannelle per poi approfondirsi nella valle della Caffarella e deviare nell’ultimo tratto in direzione E-W, immediatamente a Sud delle Mura Aureliane, per andare, in passato, a confluire nel Tevere nei pressi della via Ostiense (zona Gazometro). Nel corso dei secoli l’Almone ha subito numerose deviazioni e confluenze artificiali (canale dell’Acqua Mariana e fosso Patatona) e attualmente finisce, all’altezza della via Cristoforo Colombo, nel collettore fognario che porta al depuratore di Roma Sud. Il suo percorso interessa i Comuni di Rocca di Papa, Marino e Ciampino della zona dei Castelli Romani e due Municipi (VII e VIII) di Roma.
  • Il fiume Almone e i suoi tributari costituiscono oggi il sistema idraulico principale del Parco dell’Appia Antica e nasce nel parco dei Castelli Romani, pertanto è sottoposto alle leggi di tutela regionali (LLRR n. 2/1984, n. 66/1988 e successive modifiche, n. 29/1997 e successive modifiche), ed è altresì tutelato dal D.Lgs. 42/2004 – Codice dei Beni Culturali, e dal D.Lgs. n. 156/2006, che recepisce la Direttiva 2000/60/CE “Direttiva Quadro sulle Acque” dell’Unione Europea;
  • Nonostante le leggi di tutela, il fiume Almone risulta da anni fortemente inquinato, in particolare da scarichi urbani e discariche di rifiuti solidi; inoltre si sono registrati negli ultimi anni sempre più frequenti esondazioni in un’area dove vivono circa 25.000 persone, delle quali circa 500 a rischio idraulico molto elevato (vedi Piano Stralcio di Bacino del Fiume Tevere P.S.5 dell’Autorità di Bacino). Inoltre nella relazione sul rischio idraulico del sottobacino Almone risulta a rischio elevato l’abitato di Morena a causa della situazione grave del fosso Morena o Patatona. Infine tutto il suo corso è ben lungi dal raggiungimento degli standard di qualità imposti dalla 2000/60/CE e recepiti dal D.Lgs. 152/2006, previsti per dicembre 2015.

 

CONSIDERATO CHE:

  • Il Collegato Ambientale alla Legge di Stabilità (Legge 18/12/2015 n. 221, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 18/1/2016, all’art. 59 recepisce i CdF, modificando il Capo II, Titolo II della Parte III del d.lgs 3/4/2006 n. 152, aggiungendo, dopo l’art. 68, il 68 bis.
  • Il D.Lgs 152/2006 (Codice dell’ambiente) all’articolo 68-bis disciplina i CdF: “I contratti concorrono alla definizione e all’attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree.”
  • Il 18/11/2014 la Regione Lazio con Deliberazione di Giunta Regionale Numero 787 ha aderito alla Carta Nazionale dei Contratti di Fiume, quale documento di principi e di indirizzo a cui devono ispirarsi i contratti regionali intesi quali strumenti per il contenimento del degrado e la riqualificazione dei territori fluviali. Condividendone i principi ed i contenuti la Regione Lazio si impegna a diffondere la Carta sul territorio regionale; a riconoscere e promuovere i CdF quali forme di programmazione negoziata e partecipata ai fini della riqualificazione ambientale dei bacini idrografici della Regione Lazio; ad avviare attività di sensibilizzazione e promozione, coinvolgendo Enti pubblici e privati, associazioni di categoria e tutti gli altri soggetti presenti sul territorio, al fine di implementare l’utilizzo dello strumento CdF.
  • Il 12 marzo 2015 il Gruppo dl Lavoro del Tavolo Nazionale dei CdF, coordinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) in collaborazione con ISPRA ha approvato il documento guida “Definizioni e requisiti qualitativi di base dei contratti di fiume” che definisce i requisiti di base dei CdF con l’intento di armonizzarne l’interpretazione e l’attuazione su tutto il territorio italiano. I CdF, così come definiti dal documento costituiscono: strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale. I soggetti aderenti al CdF definiscono un Programma d’Azione (PA) condiviso e si impegnano ad attuarlo attraverso la sottoscrizione di un accordo. I CdF concorrono alla definizione e all’attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a scala di bacino e sotto-bacino idrografico e in particolare del Piano di gestione del rischio alluvioni e del Piano di gestione delle acque.
  • Il 26 marzo 2015 la Commissione Regionale Ambiente ha ascoltato in audizione l’associazione di volontariato Comitato per il Parco della Caffarella, congiuntamente all’Ente Parco Regionale dell’Appia Antica e a tutte le realtà interessate alla realizzazione del CdF dell’Almone.
  • Il 30 aprile 2015 il Consiglio Regionale ha approvato la mozione n. 319 che impegna la Giunta e gli Assessori competenti ad intraprendere l’iter per la sottoscrizione di un CdF per il fiume Almone, coinvolgendo tutti gli stakehoders e promuovendo un percorso partecipato di collaborazione che porterà alla sottoscrizione di uno dei primi CdF del Lazio, nonché all’istituzione di un tavolo tecnico per il coordinamento di tutti i CdF della Regione Lazio tramite il cosiddetto “Contratto di Contratti”.
  • Il Quadro Unitario della Programmazione Regionale delle risorse finanziarie del nuovo ciclo di programmazione 2014/2020 (Fondo Sviluppo e Coesione, fondi FESR, FSE e PSR) può rappresentare fonte di finanziamento per l’individuazione di strategie integrate ed azioni cardine.

 

I FIRMATARI NEL RICONOSCERE CHE:

  • il processo di concertazione che si intende attivare nell’ambito geografico compreso tra i Comuni di Rocca di Papa, Marino, Ciampino e il settore Sud-Est del Comune di Roma verso un CdF per l’Almone, dovrà coinvolgere tutti i settori interessati alla gestione del fiume e del territorio fluviale, i quali saranno chiamati ad aderire al presente manifesto di intenti, per raggiungere obiettivi di coesione e sviluppo sostenibile a partire dalla gestione e tutela della risorsa idrica, nonché alla sua valorizzazione diretta ed indiretta.
  • il percorso condiviso che dovrà condurre alla sottoscrizione del CdF nel bacino del Fiume Almone comporta un coordinamento con gli altri contratti che stanno nascendo all’interno del bacino del Fiume Tevere (del quale quello dell’Almone rappresenta un sottobacino) adottando un modello di “Contratto di Contratti” cioè, agendo per ambiti territoriali in tratti definiti del fiume, ma integrati e coordinati tra di loro;
  • il CdF si svilupperà secondo i requisiti di impostazione guida “Definizioni e requisiti qualitativi di base dei contratti di fiume” – 12 marzo 2015 – Tavolo Nazionale dei CdF, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare e del Territorio, ISPRA, attraverso una metodologia operativa cosi articolata: condivisione di un Documento d’intenti (Manifesto); messa a punto di una appropriata Analisi conoscitiva preliminare integrata; elaborazione di un Documento strategico; definizione di un Programma d’Azione (PA); messa in atto di processi partecipativi aperti e inclusivi; sottoscrizione di un Atto di impegno formale, il Contratto di Fiume; attivazione di un Sistema di controllo e monitoraggio;
  • la realizzazione di un efficiente sistema di monitoraggio condiviso sia dalle comunità locali che dagli enti di ricerca consente dal punto di vista idraulico di avere il controllo in “continuo” dei livelli del fiume e conseguentemente la possibilità di diffondere i dati ai numerosi soggetti interessati e preposti agli interventi emergenziali (Protezione Civile, Comuni, Vigili del Fuoco, Autorità di Bacino, ARDIS, Consorzi di Bonifica, etc).
  • l’efficienza delle politiche di settore e degli strumenti di pianificazione e programmazione del territorio passa attraverso l’integrazione dei Piani sulla qualità delle acque con quelli per la difesa del suolo ed infine con la programmazione socio-economica;
  • il rilancio della manutenzione e della cura del territorio rappresenta un presidio territoriale che deve essere svolto di concerto con le Comunità locali, direttamente responsabili da una parte della tutela delle aree naturali più pregiate e al tempo stesso garanti di un’azione continuativa di controllo e monitoraggio sul territorio;
  • lo sviluppo di economie agricole multifunzionali contribuisce alla riqualificazione paesaggistica, al raggiungimento degli obiettivi di messa in sicurezza del territorio e ad una maggiore qualità e caratterizzazione ambientale delle coltivazioni;
  • il processo concertativo dovrà basarsi su di una partecipazione diffusa e sul coinvolgimento più ampio possibile della comunità istituzionale e non, a partire dalla costruzione dei contenuti in un’ottica di sensibilizzazione, formazione e responsabilizzazione;

 

CONCORDANO:

  • di attivare un percorso condiviso e partecipato dal basso “verso il Contratto di Fiume per l’Almone”, proponendo l’adesione al presente manifesto di intenti a tutti i soggetti interessati alla gestione del fiume e del territorio fluviale, come primo impegno verso la sottoscrizione del CdF dell’Almone, coerente con i requisiti qualitativi stabiliti dalle citate linee guida approvate dal MATTM e ISPRA:
  • di individuare nel comitato promotore, formato dai firmatari del presente manifesto, il soggetto che provveda a quanto necessario da un punto di vista formale, promozionale ed organizzativo per l’avvio del processo;
  • sulla necessità che ogni soggetto che dia propria adesione al presente manifesto si faccia anch’esso promotore del processo e offra il proprio contributo all’attivazione e realizzazione del percorso verso il CdF;
  • di costituire un unico soggetto per dialogare con enti superiori e con esperienze comuni in altri bacini; di promuovere per il tutto il bacino dell’Almone un coordinamento generale degli obiettivi in area vasta, adottando un modello di “Contratto di Contratti”;
  • di perseguire prioritariamente, attraverso il CdF, i seguenti obiettivi specifici, alcuni dei quali fanno riferimento al miglioramento della qualità degli ecosistemi e dei corpi idrici tramite interventi materiali, altri al miglioramento della capacità di gestione e monitoraggio con effetti indiretti, benché significativi nel lungo termine, sull’ambiente fisico:
    • il miglioramento della capacità di depurazione delle acque provenienti da scarichi puntuali civili e industriali, con riferimento all’efficienza dei nodi (depuratori) e delle reti (infrastrutture fognarie);
    • la riduzione dall’inquinamento da rifiuti solidi in alveo e l’eliminazione degli usi impropri delle sponde e delle aree demaniali;
    • il ripristino e il potenziamento delle connessioni ecologiche per il miglioramento della qualità delle acque e della biodiversità;
    • la riduzione dell’inquinamento diffuso causato dal settore agricolo e zootecnico;
    • la riduzione degli effetti di run-off dal sistema antropizzato, favorendo la ritenzione delle acque meteoriche e il loro rilascio lento;
    • il miglioramento dei meccanismi di ricarica della falda, favorendo l’infiltrazione;
    • la tutela delle aree esondabili e la protezione delle zone soggette a rischio idraulico;
    • l’educazione al risparmio idrico e l’incentivazione al recupero e riutilizzo delle acque;
    • la sensibilizzazione all’importanza dei corsi d’acqua in ambito urbano e suburbano per il benessere dei cittadini.

 

Firmano il presente Manifesto d’Intenti e ne costituiscono comitato promotore;
Roma, 21 ottobre 2016

L’Associazione di Volontariato Comitato per il Parco della Caffarella
Il Presidente Rossana De Stefani

Il Parco Regionale dell’Appia Antica
Il Direttore Alma Rossi

Il Parco Regionale dei Castelli Romani
Il Direttore Maurizio Fontana

 

Manifesto_CdF_Almone (pdf)