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GLI OBIETTIVI DEL COMITATO PER LA CAFFARELLA

​Autodemolitori di via dell’Almone: sintesi


Fra i 106 “sfasciacarrozze” che deturpano la campagna romana inquinandone il suolo di grassi, benzine, oli, metalli pesanti, ecc. alcuni, come quelli di via dell’Almone, situati tra il VII ed l’VIII Municipio di Roma, si trovano all’interno del Parco Regionale dell’Appia Antica, in un’area di pregio, con preesistenze archeologiche, a poche decine di metri dalla fonte dell’acqua Egeria, l’Acqua Santa di Roma.

Foto 1: l’incendio del 2009.

Già nel 2009 un devastante incendio degli “sfasciacarrozze”  di via dell’Almone, durato quattro giorni,  aveva riacceso i riflettori sul danno ambientale da essi prodotto. In occasione dell’incendio, in cui bruciarono centinaia di vetture con esplosioni di serbatoi e camere d’aria, furono emesse notevoli quantità di sostanze tossiche nell’aria (vedi Foto 1). Questo fu un incidente che si è poi ripetuto anni dopo confermando la gravità delle condizioni di scarsa sicurezza antincendio di questi siti. Tuttavia la presenza degli autodemolitori, anche in condizioni di normalità, incide negativamente sull’ambiente circostante (confronta foto aerea 2) in quanto si evidenzia dalla foto come la demolizione delle auto, senza alcuna protezione, provochi un inquinamento grave del suolo e quindi della falda  acquifera. E’ necessario ed urgente pertanto che vengano applicate le Direttive CEE sulla demolizione delle auto in luoghi chiusi, in aree non di pregio, lontane dai centri abitati, dove si provveda al riciclo completo dei materiali, direttive costantemente disattese da tutte le amministrazioni comunali che fin qui si sono succedute.

 

Foto aerea 2: documenta l’inquinamento del suolo nell’area della rottamazione delle auto.

Il Piano Territoriale Paesistico dell’Appia Antica e della Caffarella prevedeva la delocalizzazione di questi impianti. L’Ente Parco aveva da tempo espresso il parere negativo alla permanenza degli autodemolitori nei pressi della Caffarella; così come la Soprintendenza Archeologica per la presenza nell’area di una villa Romana e di un antico percorso. Analogamente anche il Ministero dei Beni Culturali e Ambientali aveva dato parere negativo alla presenza dei rottamatori. Nonostante queste premesse, ed a dispetto del fatto che  Roma Capitale il 19 novembre 2012 avesse già deliberato la delocalizzazione di questi autodemolitori, lo spostamento non c’è mai stato.

Il 18 febbraio 2014 su richiesta del Comitato si riuniva la Direzione Regionale Ambiente senza che si concludesse nulla.
Il 9 aprile 2014 su richiesta del Comitato si riuniva la Commissione Ambiente di Roma Capitale alla presenza della Soprintendenza Archeologica, dell’Ente Parco, del Comitato e degli autodemolitori. In quella sede apprendeva che già in passato il Comune di Roma aveva proposto agli autodemolitori di via dell’Almone di traslocare a Valleranello ; il Consorzio spese  soldi per la progettazione del nuovo sito,  poi, quando gli autodemolitori stavano per traslocare, si  erano trovati di fronte all’opposizione del proprietario. Il Comune infatti stava traslocando gli sfasci in un’area privata.

Il 3 giugno 2015 la Comunità Territoriale del VII Municipio organizzava una petizione on line per chiedere che non si proroghi, per la 15° volta, la presenza degli autodemolitori nei siti attuali, ma si proceda alla loro delocalizzazione a cominciare da quelli che si trovano nei parchi. Si raccoglieranno oltre 700 firme che vennero poi consegnate all’Assessore Comunale all’Ambiente Estella Marino. Alla Commissione Consigliare Ambiente di Roma Capitale, riunitasi il 10 giugno 2015 a cui viene invitato a partecipare il Comitato, si comunicava che s’intendeva in futuro delocalizzare questi “sfasci” presso l’area comunale di Osteria Nuova, ma, visti i tempi strettissimi e in barba alla petizione “on line”, si procederà ad una nuova proroga a restare “in loco” per tutti gli sfasci.
Il 4 agosto 2015 la Polizia di Roma Capitale sequestrava gli sfasciacarrozze di via dell’Almone (vedi foto 3)

Foto 3: il sequesto degli autodemolitori di via dell’Almone

Il 15 febbraio 2016 veniva protocollata alla Procura della Repubblica di Roma la megadenuncia  contro il degrado del fiume Almone, presentata dal Comitato per il Parco della Caffarella e dalla Comunità del VII Municipio. La Procura protocolla la denuncia con il n. 2542/16K. Nella denuncia si fa esplicito riferimento ai danni ambientali prodotti sul fiume dalla presenza degli sfasciacarrozze.

Il 6 giugno 2017 il Comitato sollecita tutti gli aderenti alla mailing list dell’associazione a scrivere una e.mail alla Sindaca Virginia Raggi per evitare una nuova proroga, la 17°, per la presenza degli sfasci a via dell’Almone.

Il 21 novembre 2017 si verificava un nuovo incendio che coinvolgeva gli uffici della Romana Recuperi di via dell’Almone.

Il 14 gennaio 2018 la Procura della Repubblica rinviava a giudizio i responsabili degli sfasci per inquinamento del suolo, della falda acquifera e del fiume Almone.