APPELLO AI COMITATI E ALLE ASSOCIAZIONI DI ZONA PER IL RECUPERO DELL’AREA DI 50.000 METRI QUADRATI, DI PROPRIETA’ DELLA CITTA’ METROPOLITANA DI ROMA, DI GRANDE INTERESSE STORICO-ARCHEOLOGICO-NATURALISTICO, MA ESTREMAMENTE DEGRATATA

 

PREMESSA

Nell’ambito del progetto dell’ECOMUSEO della via Latina, l’associazione di volontariato Comitato per il Parco della Caffarella OdV, con la presente chiede alle associazioni e ai comitati di zona del VII Municipio, il sostegno per la sistemazione dell’area prospiciente il Parco delle Tombe della via Latina di proprietà della Città Metropolitana di Roma.

L’area si presenterebbe come una splendida balconata sul Parco delle Tombe della via Latina, sulla Caffarella e su Tor Fiscale se non fosse abbandonata a se stessa ed in forte degrado (confronta fig. 1):

 

Fig. 1: Parte dell’area della ex Provincia di Roma (attuale Città Metropolitana) fotografata dalla recinzione del Parco delle Tombe della via Latina

 

SINTESI VICENDE DELL’AREA PROSPICIENTE IL PARCO DELLE TOMBE DELLA VIA LATINA

L’area a fianco a Parco delle Tombe della via Latina venne acquisita dall’allora Provincia di Roma all’inizio del secolo scorso. Ciò in quanto il 15 agosto 1904, l’allora Amministrazione Provinciale di Roma effettuò un bando per un concorso d’idee al fine di realizzare il manicomio nella zona detta dei Cessati Spiriti. Il manicomio qui non venne mai realizzato e, successivamente, si preferirà acquisire 150 ettari di terreno, “in campagna, a Monte Mario, in località detta S. Onofrio”. Il manicomio si realizzò così a Roma Nord dove vengono trasferiti “i pazzerelli” del S. Maria della Pietà che, fin dal 1725, si trovavano presso l’ospedale S: Spirito. Il nuovo manicomio conserverà quindi l’originario nome di S. Maria della Pietà che aveva storicamente presso l’ospedale S. Spirito

L’area presso i “Cessati Spiriti” quindi rimase nella proprietà della Provincia di Roma, ma venne progressivamente dimenticata e abbandonata a se stessa. Ecco il perché è molto degradata.

Oltre che per attività improprie e inquinanti essa viene usata anche come dormitorio abusivo e qui, nell’inverno del 2008, sono purtroppo morti bruciati tre giovani rumeni che passavano la notte in una vecchia cella frigorifera abbandonata, scaldandosi con un braciere. I funerali dei tre giovani vennero effettuati, con il rito ortodosso, nella vicina chiesa di S. Gaspare.

Probabilmente a seguito del grave fatto luttuoso la Provincia di Roma decide di disporre un finanziamento di 200.000 euro per la riqualificazione dell’area nell’ambito  della Legge per Roma Capitale d’Italia, ma questi soldi non vennero mai spesi per il recupero della zona che pertanto rimase nel degrado.

Da studi fatti dalla nostra associazione, e confermati dalla ex Provincia, l’area è ancora pubblica e appartiene all’attuale Città Metropolitana di Roma. Poiché si sta realizzando il recupero del grande manufatto in legno lamellare dell’Arco di Travertino e si stanno approfondendo gli studi archeologici sul Parco delle Tombe della Via Latina ad opera del Parco Archeologico dell’Appia Antica, ampliare l’area archeologica del parco ed eliminare il degrado di questa parte dell’Arco di Travertino (come il VII Municipio sta facendo abbattendo le costruzioni abusive) sarebbe un completamento dell’opera di sistemazione del quadrante e un bel regalo alla popolazione e alla cultura in quanto potrebbe pienamente inserirsi nel progetto dell’ECOMUSEO della via Latina.

 

INQUADRAMENTO GEOGRAFICO-ARCHEOLOGICO

L’area ha un’estensione di circa 5 ettari (50.000 metri quadrati) ed è compresa fra le vie Arco di Travertino, Grottaferrata e Demetriade (confronta fig. 2). Nella zona in questione è presente una grotta, estremamente lunga e articolata (arriva fino a Tor Fiscale), un tempo utilizzata come fungaia (confronta fig. 3). L’area fiancheggia il Parco delle Tombe della via Latina. Essa è un’autentica balconata  panoramica sull’antica via Latina, su Tor Fiscale e sulla Caffarella. Qui sono sepolti gran  parte dei resti della villa romana di Demetriade e della chiesa di S. Stefano e la Villa Amici; si intravedono anche resti di tombe.

Nell’area in questione si apre su via dell’Arco di Travertino una rivendita di materiale edile

Su via Grottaferrata è presente l’ITIS Enzo Ferrari (ex ITIS Vallauri), sottoutilizzato, con ben 6 padiglioni chiusi poiché realizzati in amianto. Il complesso dell’ITIS E. Ferrari è, come tutte le scuole secondarie di II grado, di proprietà della Città Metropolitana di Roma. Nella mappa di figura 2 l’abbiamo però disegnata fuori dalla linea gialla per evitare confusioni .

Dal 1950 parte dell’area è stata concessa in uso, dall’allora Provincia di Roma, alla società sportiva ALMAS che, in spregio alla cultura, ha realizzato, in quegli anni, i campi di calcio sopra la Villa di Demetriade (confronta fig. 4).

 

Fig. 2: Delimitato da una linea gialla è l’area di 50.000 metri quadrati di proprietà della Città Metropolitana di Roma, confinante a nord con il Parco delle Tombe della via Latina. A sud-est  dall’ITIS Enzo Ferrari che affaccia su via Grottaferrata.  La proprietà della scuole secondarie di II grado è della Città Metropolitana di Roma. Foto da Google Heart modificata.

 

 

Fig. 3: L’ingresso della grotta, che si estende fino a Tor Fiscale, un tempo utilizzata  quale cava di tufo e pozzolana, in seguito come fungaia.

 

 

Fig. 4:  Il campo di calcio, gestito dall’ALMAS, realizzato negli anno ’50 del secolo scorso coprendo i resti della Villa romana di Demetriade.

  

LE INIZIATIVE PER IL RECUPERO DELL’AREA

Nel 1999 e poi nel 2010 la nostra associazione inviò due petizioni all’allora presidente della Provincia Nicola Zingaretti, sottoscritte entrambe da circa 1000 cittadini. Nel 2005 incontrammo gli Assessori provinciali all’Ambiente e al Patrimonio e successivamente il presidente Zingaretti ci fece ricevere dall’allora direttore generale della Provincia, dott. Antonio Calicchia il quale dispose l’effettuazione di studi e sondaggi da parte della società Provincia Attiva. Al termine di questi studi si stabilì che il recupero dell’area si sarebbe dovuto realizzare attraverso:

  • l’eliminazione del degrado dell’area;
  • lo scavo archeologico con la riscoperta della Villa di Demetriade e degli altri importanti resti archeologici ivi presenti;
  • la messa a norma della scuola ITIS Vallauri (il nome della scuola si modificò successivamente in Enzo Ferrari) e la realizzazione di un autentico campus scolastico attrezzato sportivamente;
  • lo spostamento dell’ALMAS presso l’ITIS Vallauri che avrebbe potuto usufruire dei campi sportivi nelle ore pomeridiane e nei festivi mentre al mattino sarebbero stati di uso esclusivo della scuola,
  • la sistemazione della grotta.

Per tutte queste opere la stima era allora di circa 15 milioni di euro. La cifra era notevole, ma Provincia Attiva fece una valida proposta per ottenere questi fondi senza gravare sul bilancio della allora Provincia di Roma.

Il progetto di Provincia Attiva dovrebbe essere ancora presente presso gli uffici della Città Metropolitana di Roma, a noi fu solo presentato, ma non ne abbiamo mai avuto copia. Ne conserviamo però memoria e saremmo lieti di sottoporlo alle SS.LL. in quanto lo riteniamo ancora pienamente valido e a costo zero per l’Amministrazione.

Il progetto non venne portato a compimento per le successive elezioni provinciali.

In attesa che il Presidente del VII Municipio di Roma, Francesco Laddaga, raccolga questa nostra istanza e se ne faccia promotore,  sollecitiamo le associazioni e i comitati di zona a sostenerci in questa iniziativa.

 

La presidente – Rossana De Stefani

Roma, aprile 2023