Oggi al Consiglio Regionale del Lazio è stata votata all’unanimità la mozione 123, illustrata dai consiglieri Valerio Novelli (primo firmatario e presidente della Commissione regionale Ambiente) e Marta Bonafoni,
Essa impegnerà la Regione ad intraprendere l’iter per l’inclusione di specifici tratti del fiume Almone nel Servizio Pubblico di Manutenzione e a identificare il Contratto di Fiume dell’Almone come processo pilota regionale.
Leggi la mozione:

 


 

Roma _________________

 

Al Consiglio Regionale del Lazio

Presidente Daniele Leodori

MOZIONE

OGGETTO: PROPOSTA DEL CONTRATTO DI FIUME PER L’ALMONE QUALE PROCESSO PILOTA REGIONALE

 

Premesso che

 

  • Il fiume Almone è un corso d’acqua di 22 chilometri di lunghezza che sottende un bacino idrografico di circa 54 Km22 la cui superficie interessa i Comuni della zona dei Castelli Romani di Rocca di Papa, Grottaferrata, Marino, Ciampino e due Municipi di Roma Capitale (VII e VIII);

  • Il fiume Almone e i suoi tributari costituiscono il rivo principale dei Parchi Regionali dei Castelli Romani e dell’Appia Antica, attraversando la Valle della Caffarella e l’area degli Acquedotti;

  • Il fiume Almone è sottoposto quindi alle leggi di tutela regionali (LLRR n. 2/1984, n. 66/1988 e successive modifiche, n. 29/1997 e successive modifiche), ed è altresì tutelato dal D.Lgs. 42/2004 – Codice dei Beni Culturali, e dal D.Lgs. n. 156/2006, che recepisce la Direttiva 2000/60/CE “Direttiva Quadro sulle Acque” dell’Unione Europea;

  • Nonostante le leggi di tutela, il fiume Almone risulta da anni fortemente inquinato in particolare da scarichi urbani e discariche di rifiuti solidi;

  • L’impegno dal basso ha portato negli ultimi anni ad una inversione di tendenza con interventi di rimozione dei rifiuti solidi, l’ampliamento del depuratore di Ciampino, la realizzazione del collettore fognario dei quartieri a sud-est di Roma di Quarto Miglio/Statuario, da cui il progetto di Acea Ato2 per riportare le acque direttamente al Tevere in quanto non più interessate da apporti non depurati;

  • Il 26 marzo 2015 la Commissione Regionale Ambiente ha ascoltato in audizione l’associazione di volontariato Comitato per il Parco della Caffarella e l’Ente Parco Regionale dell’Appia Antica; con Mozione n. 319 del 30 aprile 2015 sono state rappresentate le notevoli peculiarità storiche, archeologiche, naturalistiche e paesaggistiche che testimoniano l’unicità di questo corso d’acqua assieme alle numerose criticità che ne stanno invece compromettendo la natura e la stessa identità;

  • con la suddetta Mozione la Giunta e gli Assessori competenti si impegnavano “ad intraprendere l’iter per la sottoscrizione di un Contratto di Fiume per il fiume Almone, coinvolgendo tutti gli stakehoders e promuovendo un percorso partecipato di collaborazione che porterà alla sottoscrizione del primo Contratto di Fiume del Lazio

 

Considerato che

  • a seguito della suddetta Mozione sono stati raggiunti numerosi risultati riguardanti il processo formativo del Contratto di Fiume dell’Almone (successivamente solo CdF) tra cui si segnalano:

    • la firma del Manifesto di Intenti il 21 ottobre 2016 da parte del Comitato Promotore, costituito dal Parco Regionale dell’Appia Antica, dal Parco Regionale dei Castelli Romani, dall’Associazione di Volontariato Comitato per il Parco della Caffarella, come primo impegno verso la sottoscrizione del CdF dell’Almone, coerente con i requisiti qualitativi stabiliti dalle linee guida approvate dal Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare (successivamente solo MATTM) e dall’ ISPRA:

    • l’adesione da parte di tutte le Amministrazioni comunali interessate nonché dell’ACEA ATO 2 al Manifesto di Intenti;

    • il riconoscimento con nota 0102632 del 22 febbraio 2018 quale Contratto di Fiume Rregionale “attivato” da parte della Direzione Regionale competente;

    • l’indizione della 1° Assemblea di Fiume l’8 maggio 2018;

  • Il Consiglio Regionale ha approvato il 18 luglio 2018 il Piano del Parco Regionale dell’Appia Antica, che ha nel risanamento del sistema Almone uno dei propri progetti cardine;

  • Il Consiglio Regionale ha approvato il 23 ottobre 2018 l’ampliamento dei confini del Parco anche verso il Comune di Marino, rendendo ancora più forte il legame territoriale con il Parco Regionale dei Catelli Romani;

  • il partenariato composto dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, la Direzione Regionale Sviluppo Economico, le Attività Produttive e Lazio Creativo, i Comuni di Marino, Grottaferrata e Rocca di Papa, il Parco Regionale dell’Appia Antica, il Parco Regionale dei Castelli Romani e l’Università di Roma Tor Vergata ha presentato il 31 gennaio 2019 un progetto europeo URBANS “Urban Resilience Based on river Almone Natural System” nell’ambito del programma Urban Innovative Actions, prospettando un insieme articolato di interventi per un importo di oltre 3 milioni di euro tesi al recupero ed alla rinaturalizzazione del fiume Almone;

  • nell’ambito di tale progetto e dagli elaborati del Piano stralcio per il tratto metropolitano del Tevere da Castel Giubileo alla foce (PS5) dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale, si evidenzia il rischio idraulico esistente in diversi tratti urbanizzati del fiume Almone, circostanza che richiede, per le motivazioni ribadite con la Mozione 319/2015, l’inclusione di specifici tratti nel servizio pubblico di manutenzione di cui alla DGR n.4838/1999 integrata da n.334 del 18-3-2005 e n.119 del 7-3-2006;

  • l’Almone unisce caratteristiche uniche e contrastanti: si tratta di un corso d’acqua di area metropolitana con bacino esteso tuttavia su cinque comuni e due Parchi Regionali rispetto ai quali è una naturale connessione ecologica; è un fiume storico che scorre in contesti ambientali e paesaggistici di pregio ma gravato da problemi di qualità delle acque e rifiuti. Tali peculiarità ne elevano l’importanza e lo pongono al centro di interessi collettivi e politiche gestionali complesse; il Contratto di Fiume dell’Almone si presta pertanto ad essere identificato come processo pilota per la governance e la riqualificazione delle aste fluviali secondarie e non solo, necessaria al raggiungimento degli obiettivi del Piano di Tutela delle Acque della Regione Lazio;

  • Il 25 febbraio 2019 in audizione la Commissione Agricoltura e Ambiente ha ascoltato l’associazione di volontariato Comitato per il Parco della Caffarella, l’Ente Parco Regionale dell’Appia Antica e l’Ente Parco Regionale dei Castelli Romani;

 

Tutto ciò premesso e considerato, il Consiglio regionale

IMPEGNA

La Giunta e gli Assessori competenti

  • Ad intraprendere l’iter per l’inclusione di specifici tratti del fiume Almone nel Servizio Pubblico di Manutenzione di cui alla DGR n.4838/1999 integrata da n.334 del 18-3-2005 e n.119 del 7/3/2006;

    • Ad identificare, con specifico atto, il Contratto di Fiume dell’Almone come processo pilota al fine di sperimentare le forme ottimali di gestione delle fasi di aggregazione degli stakeholder, analisi conoscitiva, formulazione del Documento Strategico e conseguente Programma d’Azione, così come prefigurati dalle linee guida del MATTM e dell’ISPRA.