Comune, Regione  e Soprintendenza Archeologica non effettuano la prelazione e Villa S. Urbano ritorna privata

entrata S.Urbano

 

Ingresso della Villa S.Urbano alla Caffarella, foto da “La Repubblica” del 2013

 

 

L’8 ottobre 2013 il quotidiano “La Repubblica” riportava questa notizia:

Ci sono voluti otto lunghissimi anni ma alla fine la Cassazione ha stabilito che tutto il patrimonio accumulato da Danilo Sbarra, il costruttore romano referente di Cosa Nostra, della Camorra e della banda della Marranella, sarà confiscato. Quarantanove immobili, tra cui la Villa Sant’Urbano nel parco della Caffarella, sull’Appia Pignatelli, appartamenti e negozi a Sabaudia, a Vieste e in Sardegna, le quote maggioritarie di nove società fittizie, tornano così allo Stato dopo un processo farraginoso e difficile. Un iter giudiziario in cui la difesa dei familiari di Danilo Sbarra, morto nel 2006, hanno lottato con i denti contro un impianto accusatorio di ferro portato avanti fino all’ultimo grado dal pubblico ministero Luca Tescaroli. 

La scorsa estate però è stata presentata istanza di esecuzione opere all’interno della Villa S. Urbano di proprietà di una immobiliare, segno che sulla Villa non è stata esercitata la prelazione col risultato che il bene è di nuovo privato.

Giova ricordare che, quando venne diffusa la notizia della confisca, fu indetta una specifica riunione della Commissione Cultura dell’VIII Municipio di Roma, competente per territorio, per decidere quali attività poter svolgere nella Villa, una volta acquisita al patrimonio pubblico. La stessa Rita Paris della Soprintendenza Archeologica aveva rilasciato una dichiarazione al Messaggero affinchè il Ministero dei Beni Culturali, il Comune o la Regione effettuassero la prelazione in quanto era già previsto dalla Soprintendenza un piano per l’utilizzo della villa.

Con la mancata prelazione si è venuta a perdere la possibilità di una fruizione pubblica di una meravigliosa villa, con ingresso su Via Appia Pignatelli, situata su una meravigliosa balconata panoramica sulla Caffarella, adiacente alla splendida chiesa romanica di S. Urbano alla Caffarella, costruita sul tempio romano edificato da Erode Attico II sec. d.C e dedicato a Cerere e Faustina (vedi foto seguente).

  

La chiesa di S. Urbano alla Caffarella