18 e 19 Settembre 2010

La Compagnia Teatrale Sestante presenta

“Porte Chiuse” di J. Paul Sartre

Regia di A.Alfano

Note di Regia

Tre persone macchiate da crimini difficili da confessare, commessi in vita nell’egoistica esigenza di affermare il proprio essere a discapito della sorte altrui, vengono costrette in uno strano luogo, gestito da un inquietante personaggio.

Ciò che sorprendentemente scaturisce da questo inevitabile stare insieme, intervallato da ricordi e visioni di vicende passate, è la consapevolezza che l’unica vera necessità rimasta a tutti e tre, consiste nel cercare una via per la redenzione. Ed ecco allora che svelare la propria natura malvagia e cercare sollievo morale nell’approvazione e nella compassione da parte dell’altro, diviene drammaticamente indispensabile, anche se ci si trova di fronte al più cinico degli assassini.

Al di là della vicenda narrata il testo di Sartre viene utilizzato nel nostro rifacimento per creare un luogo d’incontro sospeso a mezz’aria tra terra e cielo, in cui la musica e la parola possano fondersi. Il testo è infatti riadattato per poter divenire un tutt’uno con la melodia. Le singole battute, necessiteranno della sottolineatura musicale per poter esprimere appieno il loro significato, viceversa la struttura della musica stessa richiederà la commistione con la parola per potersi considerare integralmente realizzata. A tal proposito regista e compositore hanno collaborato l’uno per rendere il testo un terreno fertile per l’introduzione della colonna sonora, l’altro per tradurre in musica le sensazioni già suscitate nella narrazione, seppur in maniera embrionale. Ogni personaggio sarà così supportato da un dato suono che possa sottolineare l’unicità del carattere. Pur nella messa in scena di testi impegnativi, continuo a pensare che la scelta di un codice unico ed inconfondibile quale quello del sogno, sia esso espresso nei cori dissonanti, nel movimento ossessivo ed evocativo o nella ricercatezza dei suoni, possa rendere assimilabile ed intenso ciò che a prima vista potrebbe sembrare ostico, impreziosendo e salvaguardando questo luogo fuori dal mondo anziché contaminarlo con il chiasso e la ridondanza del già sentito.

Alessio Alfano

La musica nello spettacolo è posta come barriera impalpabile, influenzando lo spazio il luogo e dunque la vicenda nella sua forma e svolgimento.

Ogni personaggio è incatenato all’altro, per questo motivo i temi musicali sviluppano tra loro un’ambigua attrazione, per confluire in un tessuto armonico caratterizzato da una tendenza all’instabilità.

Marco Fieni

Attori

Igino Massei “Il Proprietario”

Danilo Zuliani “Garcin””

Francesca Santini “Ines”

Beatrice Cosentino “Estella”

Musicisti

Filippo D’Ottavio “Chitarra ed Effetti”

Marco Fieni “Voce, Chitarra e Percussioni”

Movimento scenico

Igino Massei

Regia e Adattamento

Alessio Alfano

Audio e Luci

Emanuele Fortunati