Dopo il mancato completamento degli sgomberi di 14 ettari del Parco della Caffarella, con accesso da via Appia Antica, espropriati nel 2005, questa Associazione di volontariato ha inviato una diffida alla Sindaca, ai Dipartimenti e ai Municipi VII e VIII (per quanto di loro competenza). Se entro 30 giorni non si arriverà alla liberazione delle aree suddette verrà inviata una denuncia alla Magistratura penale e a quella contabile.

Ancora oggi non si può accedere nei 14 ettari del Parco della Caffarella espropriati dal Comune di Roma oltre 16 anni fa. Questi terreni, sulla via Appia Antica, sono di grande valore storico-naturalistico.

Su sollecitazione di questa associazione nel 2016 si è istituito il Tavolo Interdipartimentale, che a luglio 2019 aveva completato i suoi lavori, sotto l’incalzare delle nostre lettere, di un’interrogazione d’iniziativa popolare e di centinaia di e-mail dei cittadini. Nei quasi due anni successivi soltanto due sgomberi sui sei complessivi sono stati effettuati; ma anche queste aree liberate, per un totale di 1,5 ettari, risultano ancora inaccessibili.

Senza alcuna risposta da parte di Roma Capitale sono rimaste: la petizione sottoscritta da 1027 cittadini inviata il 28/12/2020, 2 PEC di sollecito e una PEC ultimatum del 23 aprile scorso, nella quale preannunciavamo la diffida se entro il 10 maggio non avessimo avuto certezze sugli sgomberi e sulla effettiva fruizione pubblica delle aree liberate.

Con profondo rammarico, stante l’ormai imminente conclusione di questa consiliatura e perdurando il silenzio dell’Amministrazione, oggi 27 maggio è stata inviata una

DIFFIDA alla Sindaca di Roma, ai Dipartimenti e Municipi VII e VIII,

per quanto di loro competenza:

se entro 30 giorni non si completeranno gli sgomberi e non si potrà accedere alle aree espropriate verrà inviata una denuncia alla Magistratura penale per omissione di atti d’Ufficio e alla Corte dei Conti per il danno erariale subito dai contribuenti.

Comitato per il Parco della Caffarella ODV

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