Dossier sintetico sull’immobile

di via Appia Antica 43-45 sgomberato il 30 ottobre 2019

30 ottobre 2019: i vigili sgomberano l’autoconcessionario/autofficina

Il 30 ottobre 2019 si è finalmente sgomberato un occupante di un immobile di via Appia Antica, che impediva l’accesso al Parco della Caffarella, così come gli altri 4 soggetti, espropriati nel 2005 e sempre rimasti nelle aree perché “dimenticati” dalle Amministrazioni comunali precedenti (per la mappa delle aree acquisite dal Comune e ancora in mano ai privati, ad esclusione di quello oggetto del presente dossier, vedi sito del Comitato per il Parco della Caffarella al link https://www.caffarella.it/mappa-abusi/

Ricostruiamo questa storia ventennale e la battaglia dell’associazione di volontariato Comitato per il Parco della Caffarella per ripristinare la legalità, vinta anche grazie all’Amministrazione comunale, al VII e l’VIII Municipio di Roma, all’Ente Parco dell’Appia Antica, ma soprattutto grazie ai tanti cittadini che si sono impegnati per riportare la legalità sul primo tratto della via Appia Antica.

(Roma, 6 novembre 2019)

L’immobile e l’area sgomberati erano occupati da una concessionaria automobilistica che si era stabilita accanto alla chiesetta del Domine Quo Vadis in un fienile risalente al XVII secolo, censito dalla Carta dell’Agro, sul quale esiste una sovrapposizione di vincoli archeologici e paesistici: decreto legislativo 29 ottobre 1999 n. 490 (“Testo unico delle disposizione legislative in materia di beni culturali e ambientali”), Legge Regionale 6 ottobre 1997 n. 29 (“Norme in materia di aree naturali protette”), nonché i vincoli di Piano Regolatore che impediscono l’uso non conforme con le esigenze di conservazione del bene.

Il complesso era fin dal 1991 di proprietà dell’Opera Pia Sanatorio Antonio e Carlo Cartoni, un ente ospedaliero disciolto i cui immobili erano passati alla ASL (cioè alla Regione Lazio) e al Comune di Roma per la gestione ordinaria.

  • Nel 1996 il Dipartimento X (Ambiente) del Comune di Roma redige, il Piano di Utilizzazione del Parco (confronta link https://www.caffarella.it/caffa/wp-content/uploads/2017/01/Piano-di-utilizzazione-Caffarella.pdf) per la realizzazione del Parco della Caffarella, approvato dal Comune di Roma, dall’Ente Parco Appia Antica, dalla Regione Lazio, dal Ministero dei Beni Culturali e Ambientali. Il fienile e l’area circostante risultano, in tale Piano, destinati ad “attrezzature museali ed espositive”. Giova ricordare che i 26 miliardi di Lire occorrenti per l’esproprio delle aree e la realizzazione del Parco della Caffarella vennero stanziati dal Parlamento Italiano nella Legge per Roma Capitale d’Italia a seguito della presentazione nel 1988 al Parlamento di una petizione, promossa dal Comitato per il Parco della Caffarella, e sottoscritta da 13.000 cittadini;

  • Nel 1996 i civici 43, 45 di via Appia Antica rientrano nel territorio dell’allora IX Circoscrizione;

  • All’inizio del 1997 vengono riscontrati abusi edilizi sull’edificio e la presenza di un gran numero di automobili sul piazzale retrostante, proprio all’interno della Caffarella;

  • Nel 1998 i VV.UU. del IX Gruppo accertano l’attività dell’officina senza autorizzazione;

  • Il 17 marzo 1999 l’Unità Organizzativa Amministrative (U.O.A.) della IX Circoscrizione ritiene non conforme con le disposizioni amministrative l’attività di autofficina e di autolavaggio ed emette la Determinazione Dirigenziale con la quale si dispone il divieto di prosecuzione dell’attività;

  • Nella conferenza di servizio del 31 maggio 1999, effettuata nella IX Circoscrizione, viene decisa la demolizione d’ufficio dell’immobile abusivo di via Appia Antica, 43; l’Unità Organizzativa Tecnica (U.O.T.) della IX Circoscrizione emette una Determinazione Dirigenziale per la demolizione delle opere realizzate in difformità;

  • La demolizione non ha però luogo, perché l’autoconcessionario risulta avere la residenza nel manufatto; seguono una serie di azioni legali intraprese dal privato: ricorsi al TAR contro le Determinazioni Dirigenziali, denunce dei dirigenti per abusi e omissione di atti ai dirigenti della IX Circoscrizione denunce dell’allora direttore dell’Ente Parco, per aver negato il permesso di allaccio alla fognatura dell’esercizio commerciale, requisito igienico indispensabile per ottenere la necessaria autorizzazione per la sua attività. Denunce e ricorsi che avranno esito negativo per il concessionario automobilistico, che anzi si vedrà rinviare a giudizio per calunnia dal PM. Il 13 marzo 2001 anche il Consiglio di Stato respingerà il ricorso contro la sentenza del T.A.R. del Lazio.(vedi link https://www.caffarella.it/caffa/wp-content/uploads/2018/10/Sentenza-consiglio-di-stato.pdf);

  • Nel frattempo però, verso la fine del 2000, l’Ufficio Toponomastica del Comune di Roma si accorge che 25 anni prima aveva erroneamente incluso alcuni civici di via Appia Antica nel territorio della IX Circoscrizione e dispone che il territorio di competenza della IX termini con il civico 41 di via Appia Antica (esattamente precedente a quello della concessionaria di automobili): tutti gli atti amministrativi della pratica, compresi quelli della U.O.T. e della U.O.A. vengono trasmessi dalla IX Circoscrizione al direttore dell’XI. Si blocca quindi l’iter della demolizione da parte degli Uffici della IX Circoscrizione;

  • Il 13 marzo 2001 il concessionario automobilistico si candida per il Consiglio del Municipio IX (ex IX Circoscrizione), nelle file di Forza Italia, ma non viene eletto;

  • Primi giorni di febbraio 2002 il Comitato per il Parco della Caffarella incontra il Sindaco Walter Veltroni per sollecitare un nuovo esproprio che avverrà nel 2005, erano infatti ancora presenti nella casse Comunale circa la metà dei 26 miliardi di Lire della Legge per Roma Capitale destinati all’esproprio per la realizzazione del Parco della Caffarella;

Incontro del Comitato in Campidoglio con il Sindaco Walter Veltroni in cui si decide il secondo esproprio della Caffarella e si parla della situazione dell’autofficina Hyundai.

  • Nel 2005 il Comune di Roma espropria l’area (vedi decreto di esproprio al link https://www.caffarella.it/ordinanza-2-esproprio/);

  • 3 marzo 2007 Il Comune immette nel patrimonio comunale i beni espropriati; si verificano difficoltà di notifica al concessionario che impedisce l’accesso del personale (si confronti verbale del 1° marzo 2007 protocollo 5137 del Comune di Roma);

  • 24 aprile 2015 nel corso di un incontro del Comitato con Andrea Catarci, presidente VIII Municipio, sulla questione della concessionaria/autofficina,  i cittadini apprendono che il Municipio ha inviato i documenti alla Regione Lazio per la delocalizzazione ma  non vengono prodotti al Comitato i relativi documenti;

  • 2015 l’archeologa Rachele Dubbini pubblica un volume dal titolo “Il paesaggio della via Appia Antica ai confini dell’Urbis – La Valle dell’Almone in età antica”, Editore Edipuglia, Bari, in cui scopre la probabile presenza del Tempio di Marte Gradivo proprio nell’area della concessionaria/autofficina (per la foto del sito vedi link https://www.caffarella.it/sintesi-aree-della-caffarella-espropriate-e-in-pericolo/), ma non è possibile verificarne la presenza con i sondaggi;

  • 7 aprile 2015 viene emessa dall’VIII Municipio la Determinazione Dirigenziale n. 521 del 3/4/2015 contro la tombatura della Marrana della Cartiera per utilizzarla come parcheggio dei veicoli. Inoltre viene sanzionata l’occupazione dell’area demaniale lungo la riva sinistra dell’Almone;

  • 1° dicembre 2015 il Comitato invia una lettera al Commissario di Governo Francesco Paolo Tronca (vedi linkhttps://www.caffarella.it/lettera-a-francesco-paolo-tronca/);

  • Fine 2015 il Comitato effettua l’accesso agli atti nei confronti dell’Ente Parco Appia Antica, della Soprintendenza Archeologica di Roma e del Dipartimento Patrimonio per chiedere tutti i documenti relativi alle aree espropriate e lasciate agli ex proprietari. Rispondono tutti, fornendo abbondante documentazione, tranne il Dipartimento Patrimonio del Comune di Roma (vedi richiesta al Dipartimento Patrimonio link https://www.caffarella.it/accesso-agli-atti-2/).

  • 4 aprile 2016 a seguito della mancata risposta del Dipartimento Patrimonio all’accesso agli atti, viene inviata la richiesta di attivazione dei poteri sostitutivi (vedi link https://www.caffarella.it/richiesta-attuazione-dei-poteri-sostitutivi/) alla Vicesegretaria Generale del Campidoglio, che, pochi giorni dopo, sollecita il Direttore del Dipartimento Patrimonio di concedere gli atti richiesti (vedi link https://www.caffarella.it/richiesta-accesso-poteri-sostitutivi/);

  • Novembre 2016 su sollecitazione del Comitato viene convocata la Commissione congiunta Patrimonio e Ambiente del Comune che dà inizio al Tavolo Interdipartimentale per la riappropriazione delle aree;

  • 31 gennaio 2017 il VII Municipio approva la Risoluzione n.3 per la riappropriazione delle aree. (vedi link https://www.caffarella.it/delibera-aree-espropriate-in-caffarella/)

  • Premi mesi del 2017 il Dipartimento Patrimonio invia le lettere di ripresa in possesso delle aree a tutti coloro che le detengono provvisoriamente per impedire che possano avvalersi dell’usucapione;

  • 20 maggio 2017 il Comitato presenta presso l’Ente Parco Appia Antica il libro Parco dell’Appia Antica, una storia lunga 200 anni, in cui si raccontano anche le vicende relative alle aree espropriate e lasciate agli ex proprietari (vedi link https://www.caffarella.it/presentazione-libro-del-comitato/);

  • 21 giugno 2017 dopo la stasi dei lavori del Tavolo Interdipartimentale e lettere senza risposta, il Comitato per il Parco della Caffarella protocolla un’interrogazione d’iniziativa popolare alla Sindaca, sottoscritta da 519 cittadini, sulle aree espropriate e lasciate agli ex proprietari (vedi link https://www.caffarella.it/interrogazione-di-iniziativa-popolare/); la Sindaca risponderà 4 mesi dopo, (vedi link https://www.caffarella.it/risposta-della-sindaca-raggi/) ben oltre i 60 giorni previsti dalla Statuto e solo dopo l’invio di centinaia di e.mail da parte dei cittadini.(vedi link https://www.caffarella.it/sollecito-alla-sindaca-virginia-raggi/);

  • 2017 esce l’articolo dell’archeologa Rachele Dubbini dal titolo, A new Republican temple on the via Appia, at the borders of Rome’s urban space, Journal of Roman Archaeology, 29, 2016, pp.327-347;

  • 6 giugno 2018 il Comitato invia una lettera alla Sindaca, agli assessori e ai presidenti delle Commissioni competenti (vedi link https://www.caffarella.it/lettera-alla-sindaca-sulle-aree-espropriate/), poi avvia un nuovo massiccio invio di email da parte dei cittadini per sollecitare gli sgomberi, e, il 12 luglio 2018 invia una nuova lettera alla Sindaca;

  • 8 gennaio 2019 anche l’VIII Municipio approva la Delibera per sollecitare gli sgomberi e la riappropriazione delle aree (vedi link https://www.caffarella.it/anche-lviii-municipio-approva-allunanimita-la-delibera-per-la-fruizione-delle-aree-espropriate-e-lasciate-agli-ex-proprietari/);

  • 20 marzo e 7 maggio 2019 il Comitato per il Parco della Caffarella effettua 2 incontri con il nuovo capo segreteria dell’assessora al Patrimonio in cui si sollecitano gli sgomberi;

  • Primavera 2019 crolla il tetto del fienile del ‘700 presso la concessionaria/autoofficina;

  • 25 giugno 2019 viene inviata una e.mail al Capo Staff della Sindaca a che risponde dando assicurazioni riguardo la questione degli sgomberi;
  • Fine Giugno 2019 il Tavolo Interdipartimentale calendarizza gli sgomberi per il successivo mese di settembre. Purtroppo gli sgomberi verranno ancora procrastinati. Il Comitato effettua una serie di incontri con la Presidente del VII Municipio Monica Lozzi, con la neoassessora all’ambiente Laura Fiorini e scrive alla neoassessora al Patrimonio Valentina Vivarelli;

  • Il 21 settembre 2019 esce il video, su RAI Regione, della registrazione dell’intervista a Rachele Dubbini sul libro La Valle della Caffarella nei secoli – storia di un paesaggio archeologico della Campagna Romana. Il video termina proprio davanti alla concessionaria d’auto e lì la Dubbini parla della probabile presenza del Tempio di Marte Gradivo;

  • 30 ottobre 2019 il Comune sgombera l’area. Sono passati 20 anni da quando nella conferenza di servizio del 31 maggio 1999 era stata decisa la demolizione d’ufficio dell’immobile abusivo di via Appia Antica, 43.